Imparare in fretta e progettare: la strategia dei brand cinesi “in Europa, per l’Europa”

Si prevede che entro dieci anni i produttori cinesi potrebbero raggiungere livelli di penetrazione simili a quelli dei marchi giapponesi e coreani.
auto cinesi auto cinesi

I produttori cinesi stanno conquistando terreno in Europa, trasformando quella che un tempo era una sfida quasi insormontabile in un’opportunità concreta. Marchi come BYD, GAC, Chery e Hongqi stanno guadagnando visibilità e quote di mercato, approfittando della crescente domanda di veicoli elettrici e dell’apertura dei consumatori europei a nuovi player.

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L’ultimo Salone dell’auto IAA Mobility di Monaco di Baviera ha mostrato un cambio di passo significativo. Le case automobilistiche cinesi si presentano con messaggi chiari, strategie locali e investimenti concreti sul Continente, sottolineando la loro intenzione di rimanere a lungo termine.

GAC , iaa mobility
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Wei Haigang, presidente delle operazioni internazionali di GAC, ha spiegato che l’approccio della sua azienda parte dalle esigenze degli utenti europei, presentando modelli come l’Aion V e l’Aion UT progettati per il mercato locale. Non si tratta solo di esportare auto, ma di costruire una presenza duratura, con piani per una produzione localizzata in Europa.

Allo stesso modo, marchi di lusso come Hongqi hanno ribadito più volte il mantra “in Europa, per l’Europa”, richiamando la stessa logica con cui i costruttori tedeschi operano in Cina. Le cifre confermano il trend: secondo JATO Dynamics, la quota di mercato dei brand cinesi in Europa è quasi raddoppiata su base annua, raggiungendo il 4,8% tra gennaio e luglio.

La società McKinsey prevede che entro dieci anni i produttori cinesi potrebbero raggiungere livelli di penetrazione simili a quelli dei marchi giapponesi e coreani, rispettivamente al 14% e al 9%. L’espansione europea diventa quindi strategica, soprattutto considerando le difficoltà dei produttori cinesi negli Stati Uniti e la crescente concorrenza interna.

xpeng, auto cinesi all'IAA mobility
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BYD, in particolare, ha confermato che lo stabilimento ungherese entrerà in produzione entro fine anno, mentre Xpeng apre un centro di ricerca e sviluppo a Monaco, investendo in innovazione locale e dimostrando un impegno a lungo termine. Hongqi, invece, punta sui suoi sette anni di esperienza in Europa con centri R&S dedicati allo sviluppo di auto per il mercato continentale.

Nonostante l’ottimismo, alcuni esperti invitano alla prudenza. Molti modelli cinesi sarebbero (quasi totalmente) semplici adattamenti di veicoli concepiti per il mercato domestico. Per replicare il successo di Toyota negli anni Novanta con la Yaris europea, le aziende dovranno progettare vetture specificamente pensate per gli automobilisti europei, capendo gusti, abitudini e esigenze locali. La vera sfida sarà differenziarsi dai marchi già affermati, offrendo design, prestazioni e tecnologia calibrati sulle preferenze dei consumatori del continente.

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