Dalla febbre elettrica al ritorno del V8: le nuove tendenze del lusso dalla Monterey Car Week

Oggi i clienti del lusso non comprano più come facevano qualche anno fa e lo scenario automobilistico globale ha preso una direzione ben diversa.
Monterey Car Week bugatti turbillon Monterey Car Week bugatti turbillon

La Monterey Car Week si è conclusa e con essa si è chiuso il consueto spettacolo di automobili sfavillanti e dal prezzo inaccessibile, pensate per un pubblico che sembra già possedere ogni cosa. Eppure, presso l’evento californiano simbolo di lusso nel mondo si è notato un dettaglio insolito: quelle supercar completamente elettriche da oltre mille cavalli, un tempo protagoniste indiscusse delle passerelle di Monterey, oggi appaiono come una rarità quasi in estinzione.

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Cosa sta accadendo? Secondo un’analisi di Tim Stevens, collaboratore di Ars Technica, il fenomeno si lega a diversi aspetti. Da un lato c’è il crescente fascino dei restomod, ossia classici rivisitati con tecnologia moderna. Dall’altro, il fatto che le cifre a quattro zeri in termini di potenza “non impressionino più come un tempo”. A questo si aggiunge la ricerca di vetture capaci di “trasmettere emozioni autentiche”, carattere e passione, invece di puntare soltanto sui numeri.

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Oggi, inoltre, i clienti del lusso non comprano più come facevano qualche anno fa e lo scenario automobilistico globale ha preso una direzione ben diversa rispetto a quella immaginata all’inizio del decennio. Sembra infatti che gli acquirenti di fascia alta oggi siano molto più cauti e diffidenti nei confronti dell’andamento economico. Convincerli a investire in un’auto di puro lusso richiede uno sforzo maggiore, e la semplice potenza non è più sufficiente in un mercato dove persino marchi generalisti propongono bolidi da oltre 1.000 cavalli.

Monterey Car Week lamborghini fenomeno

C’è poi la questione della strategia industriale. Nei primi anni 2020 sembrava inevitabile un futuro dominato dall’elettrico. Lo ricordiamo bene: le case giuravano di voler abbandonare i motori a combustione, proliferavano gigafactory e i super-ricchi correvano a ordinare hypercar a batterie. Oggi il sogno si è ridimensionato.

Le aziende stanno ricalibrando il tiro verso motorizzazioni ibride o endotermiche, più redditizie, mentre gli incentivi pubblici per le infrastrutture EV diminuiscono. Almeno per ora, l’utopia di un mondo interamente elettrico si è fermata. Le hypercar a batteria, quindi, perdono appeal proprio perché l’elettricità è diventata troppo “facile”: non basta più a rappresentare esclusività. I costruttori che si rivolgono agli ultra-ricchi, allora, cercando lo stupore (e le sette cifre in cassa), preferiscono concentrarsi su stile, materiali pregiati, lavorazioni artigianali o, persino, sul richiamo nostalgico che appassiona i collezionisti che vogliono rispolverare ricordi giovanili.

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