Nel mondo delle auto personalizzate, pochi nomi evocano rispetto e ammirazione come Ringbrothers. L’officina artigianale con sede nel Wisconsin ha costruito la sua fama trasformando classiche muscle car americane in autentici gioielli su quattro ruote. Dai restomod spettacolari come la Dodge Charger “Tusk” fino alla rivisitazione di icone come la Plymouth Barracuda, ogni creazione porta l’inconfondibile firma del marchio: unire potenza estrema e cura maniacale per i dettagli. Non a caso, ogni progetto richiede migliaia di ore di lavoro e si distingue per la capacità di fondere design, tecnica e artigianalità.
Alla Monterey Car Week 2025, Ringbrothers ha alzato ulteriormente l’asticella con la presentazione di Octavia, una reinterpretazione unica basata su una Aston Martin DBS del 1971. Non si tratta della moderna DBS Superleggera, ma di un’icona disegnata da William Towns, che oggi rinasce sotto una veste futuristica senza perdere la sua eleganza originaria.

Per questo progetto, il primo del costruttore americano su un modello britannico e il suo debutto ufficiale al prestigioso The Quail, A Motorsports Gathering, sono servite oltre 12.000 ore di lavoro. La carrozzeria, realizzata interamente in fibra di carbonio, è stata ridisegnata e allargata, mentre le ruote anteriori sono state avanzate di 7,5 cm per migliorare proporzioni e stabilità. Il telaio è un Roadster Shop FAST TRACK personalizzato, pensato per garantire rigidità e dinamismo. La verniciatura Double-0 Silver firmata BASF Glasurit, è impreziosita da dettagli in Nuclear Olive Green.

Sotto il cofano di questo straordinario restomod pulsa un motore V8 Ford Performance Coyote da 5,0 litri, potenziato da un compressore Harrop da 2,65 litri per un totale di 805 CV. La trasmissione manuale a sei rapporti, le sospensioni Fox RS SV, i freni Brembo su misura e i cerchi HRE monodado completano un pacchetto tecnico da vera supercar.
L’abitacolo non è da meno, e quindi pelle, carbonio e acciaio stampato in 3D convivono con dettagli ispirati allo stile MI6, come i coperchi valvole incisi con la scritta “Aston Martini” o l’astina dell’olio che ricorda un bicchiere da cocktail. Spiccano anche le visiere parasole Gentex auto-oscuranti, utilizzate per la prima volta su un’auto stradale.

Octavia è un pezzo unico, commissionato da un cliente e non destinato alla vendita. Nonostante il prezzo non sia stato dichiarato, è lecito pensare a una cifra superiore al milione di dollari, considerando le ore di manodopera e i componenti realizzati ad hoc. Ringbrothers ha anche documentato il processo creativo su YouTube, mostrando al pubblico come una classica Aston Martin possa trasformarsi in una restomod estrema e sofisticata.