Sembra un paradosso tutto tedesco: BMW vende di più, ma sorride di meno. A Monaco i numeri fanno gola, ma le prospettive non altrettanto. Nel terzo trimestre del 2025, il marchio bavarese ha messo la freccia e superato Mercedes nelle vendite, ma solo un paio d’ore dopo aver esibito i dati record è arrivata la doccia fredda: un profit warning che ha gelato l’entusiasmo.
Portando il linguaggio finanziario a quello dei comuni mortali, i guadagni non raggiungeranno quelli dell’anno precedente, e il futuro immediato non promette corse in discesa. Dietro le quinte del successo, infatti, si nasconde una Cina meno generosa del previsto. Le vendite nel Paese del Dragone hanno deluso, costringendo BMW a rivedere le stime anche per l’ultimo trimestre. A complicare il tutto, ci sono gli aiuti economici promessi ai concessionari cinesi e una montagna di richieste doganali da parte delle autorità americane e tedesche che, con tempismo perfetto, si faranno attendere fino al 2026.

Eppure, i numeri dicono che BMW sta andando meglio della rivale di Stoccarda. Mentre Mercedes ha consegnato solo 525.300 vetture e van nel trimestre, BMW ha toccato quota 588.300, un balzo del 9%. Dopo un anno e mezzo di cali, il segno positivo è tornato, anche se il confronto con un trimestre 2024 piuttosto disastroso rende il risultato meno brillante di quanto sembri.
Guardando all’intero anno, la sfida resta accesa: BMW cresce del 2% con 1,8 milioni di consegne, mentre Mercedes scende del 9% fermandosi a 1,6 milioni. In Europa, entrambe crescono, ma BMW mostra un passo più deciso. In Cina, invece, la situazione resta tesa: i clienti benestanti, colpiti dalla crisi immobiliare, frenano gli acquisti e i marchi premium pagano il prezzo.

Sul fronte elettrico, l’osservato speciale del momento, inevitabilmente, nemmeno BMW può vantarsi troppo: le vendite di elettriche sono calate dello 0,6% (102.900 unità), segno che molti clienti stanno probabilmente aspettando la nuova “Neue Klasse”. Almeno è quello che si spera vivamente a Monaco di Baviera.