Nuova Lancia Gamma sta ormai per arrivare. Dovrebbero mancare poco più di 6 mesi al suo debutto ufficiale anche se è probabile che già alcuni mesi prima trapeleranno le prime immagini senza veli del modello. Questa vettura molto attesa sarà la seconda auto del rinascimento di Lancia e la futura ammiraglia del marchio con i suoi 4,7 metri di lunghezza. Come sappiamo questa auto sarà prodotta in Italia presso lo stabilimento Stellantis di Melfi su piattaforma STLA Medium insieme a vetture del calibro di nuova Jeep Compass e DS N.8. Con quest’ultima si vocifera che l’auto di Lancia possa avere molte cose in comune.
Nuova Lancia Gamma: la futura ammiraglia di Lancia si candida a diventare la vettura Presidenziale del futuro
La nuova Lancia Gamma avrà uno stile di carrozzeria simile a quelo della DS N.8 e non mancheranno gli elementi di design in comune con la concept Lancia Pu+Ra HPE oltre che con la nuova Lancia Ypsilon. La vettura però avrà anche alcuni elementi che rimanderanno direttamente alla sua celebre antenata. Nel 1976, il debutto della Lancia Gamma è stato segnato da un processo di sviluppo lungo quattro anni, enfatizzando lo stile esterno ma tralasciando il design degli interni, che nel frattempo aveva seguito nuove tendenze.
Questo approccio ha complicato il suo posizionamento nel mercato, offuscando l’impatto iniziale della novità. Ovviamente questa volta Lancia vuole evitare tutto ciò e anche gli interni saranno all’altezza delle aspettative. Questa auto infatti avrà gli interni più lussuosi della gamma Lancia e si pensa possa essere un modello che potrebbe avere le carte in regola per fare bene in Europa più delle stesse Ypsilon e Delta.
Qualcuno ipotizza anche che la nuova Lancia Gamma possa avere le caratteristiche ideali per diventare in futuro la nuova auto della Presidenza della repubblica a fianco dell’immortale Lancia Flaminia in parate come quella del 25 aprile o del 2 giugno. La nuova Lancia Gamma segnerà una svolta, proponendosi per la prima volta anche in versione elettrica.
Tuttavia, per evitare scelte troppo rischiose, resteranno in gamma anche motori termici con diversi livelli di elettrificazione. Si parla del 1.2 mild hybrid da 145 CV, destinato forse a potenziarsi, e del sistema plug-in hybrid già presente su altri modelli Stellantis. Proprio la motorizzazione potrebbe rappresentare un punto debole: il 1.2 potrebbe apparire poco prestazionale e il mercato PHEV è ancora incerto. Perciò sarà fondamentale puntare su un design ricercato e su contenuti tecnologici d’eccellenza, supportati da una comunicazione mirata ed efficace.