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Stellantis: gli investimenti non mancano, ecco i progetti

Elettrificazione come obbiettivo e 30 miliardi di investimenti, il progetto Stellantis va avanti

Stellantis

Tra crisi economica, problematiche di pandemia, crisi di microchip e lavoratori in cassa integrazione, il periodo che vive Stellantis non è dei migliori. Forse nessuno immaginava questa situazione lo scorso gennaio, quando con la fusione tra i francesi di PSA e gli italiani di FCA, nacque quello che oggi è il quarto produttore di auto al mondo.

Il colosso dell’industria dell’auto Stellantis però ha progetti ambiziosi, anche per l’Italia. La transizione elettrica, con l’addio ai vecchi motori termici e con il nuovo mercato che verterà esclusivamente verso i motori elettrici è la prerogativa dei progetti futuri della grande azienda che conta ben 14 marchi del settore molto noti.

E pure la divisione italiana del gruppo Stellantis è costituita da numerosi marchi di grande fascino e storia, basti pensare ad Alfa Romeo e Lancia per esempio.

E per questo che non mancano le rassicurazioni sul futuro di Stellantis in Italia e non mancano nemmeno gli investimenti.

Per la divisione Italia nel piatto Stellantis mette 30 miliardi

I piani dell’azienda sono quelli votati allo sviluppo sostenibile. Ormai è chiaro che è l’elettrificazione quello verso cui Stellantis propende. E le novità al riguardo sono tante e tutte ormai note. Si parte dalla terza fabbrica di batterie per le auto elettriche del gruppo, che sorgerà a Termoli, in Molise. La fabbrica Molisana infatti sarà riconvertita alla produzione di queste nuove batterie.

E Termoli ha vinto la concorrenza di Mirafiori e Melfi che sembravano le più accreditate sedi dove costruire questa nuova fabbrica. E di concorrenza in concorrenza, a dare manforte alle politiche dell’azienda verso il nostro Bel Paese, l’Italia ha vinto la concorrenza della Spagna.

Infatti dopo le prime due fabbriche di batterie per auto elettriche del gruppo, che sono destinate alla Germania con Kaiserlautern ed alla Francia con Douvrin, non era certo che Stellantis scegliesse l’Italia come sede della sua terza Gigafactory. Invece la decisione di andare ad investire in una delle fabbriche del Mezzogiorno è stata ormai presa.

Una parte dei 30 miliardi di investimenti che il gruppo ha deciso di dedicare all’Italia finiranno quindi anche verso la Gigafactory del Molise.

Torino, Mirafiori e Grugliasco, l’elettrificazione e il Turin Manifacturing District

L’identità dei marchi storici dell’industria automobilistica italiana verrà comunque preservata, questo ciò che anche il CEO Carlos Tavares continua a ribadire. Il passaggio a una mobilità sempre più elettrica, non influirà sulla storicità dei marchi. E stando alle ultime, non ci sono dubbi che la produzione verrà mantenuta nei poli produttivi qui presenti, anche se resta il fatto che si è deciso di chiudere l’ex Bertone di Grugliasco, oggi Agap.

La fabbrica Maserati piemontese infatti chiuderà i battenti gradualmente, con l’ultimo passaggio della lastratura a Mirafiori che avverrà nel 2024. E proprio Mirafiori sarà la sede dove verranno spostate le attività di Grugliasco, le Maserati prodotte lì e pure i lavoratori in una ottica di preservare i livelli occupazionali nel polo produttivo torinese.

Torino città dell’auto come lo era una volta

Torino e Mirafiori in special modo, dovrebbero tornare ai fasti di un tempo, tornando ad essere la città italiana più importante nel mondo dell’industria dell’auto. Stellantis Turin Manufacturing District, questo l’importante progetto verso la città della Mole. Restando nell’attualità e nell’elettrico, va sottolineato che a Mirafiori già adesso si producono le nuove Fiat 500 elettrica.

E Torino avrà l’impianto Vehicle-to-grid più grande al mondo che verrà presto dotato di  laboratori specializzati nell’assemblaggio delle batterie. E presto, visto ciò che abbiamo detto su Grugliasco, Mirafiori diventerà la sede di produzione anche di Maserati Gran Turismo, Maserati Gran Cabrio e Maserati Quattroporte. Si tratta della gamma di veicoli della Casa del Tridente che saranno in arrivo tra il 2022 ed il 2024.

Il 70% dei veicoli venduti entro il 2030 deve essere elettrico

Detto di Termoli che si accinge a diventare la terza Gigafactory europea di Stellantis, diventando per l’Italia, il punto di riferimento del mercato offrendosi quale punto di riferimento per l’intero gruppo in materia di batterie per veicoli elettrificati.

Oramai è chiaro che Stellantis punt a centrare il proprio obbiettivo che è fissato al 70% di auto elettriche da produrre entro il 2030.L’automobile e quindi il settore dell’industria automobilistica è forse l’ambito dove maggiormente impatterà la riconversione verso il sostenibile.

E l’investimento di 30 miliardi di euro entro il 2025, soldi utili anche alla progettazione software per colmare la distanza con i competitor è lì a dimostrarlo. Progetti che non potevano certo escludere Melfi. Parliamo dello stabilimento sito in Basilicata, in Provincia di Potenza. Ed è il polo produttivo dove Stellantis, in continuità con quanto accadeva prima della fusione con PSA e quindi ai tempi di Fiat Chrysler Automobiles, produce più della metà delle auto prodotte in Italia.

Uno stabilimento importante quindi, dove Stellantis avrebbe deciso di spostare la produzione verso nuovi veicoli elettrici nel 2024. In pratica, al contrario della situazione attuale che vede gli operai di Melfi ancora con i problemi delle ripetute fermate e casse integrazioni, il futuro per Melfi non è negativo.

Saranno 4 i nuovi veicoli elettrici che verranno prodotti a Melfi nel 2024, di altrettanti brand dl gruppo. Su questo le voci sono contraddittorie. Perché è vero che da un lato si parla di veicoli del perimetro italiano, con Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Jeep. Invece da un altro lato  si parla addirittura di veicoli Peugeot, Citroen e Opel (che sono i marchi PSA).

Le recenti conferme da parte dei vertici di Stellantis

Un progetto a lungo termine quindi quello dell’elettrificazione di Stellantis. Il passaggio a una mobilità quasi del tutto elettrica non può che essere graduale. Al momento quindi, le problematiche della chiusura di Grugliasco, della linea cessata a Melfi, e delle casse integrazioni ripetute, sono un pegno da pagare per questa riconversione.

La progettualità di Stellantis però si legge anche nelle parole di Santo Ficili, Country Manager di Stellantis per l’Italia.

“Siamo già da ora pronti a proporre auto e veicoli commerciali accessibili, sicuri e sostenibili, con offerte differenziate e calibrate all’uso reale del cliente e delle sue esigenze.

Grazie a questa offerta Stellantis Italia è leader nel mercato dei veicoli elettrici ed elettrificati dove, nel progressivo di settembre abbiamo sfiorato la quota del 32%. In particolare Nuova 500 è l’auto elettrica più venduta del mercato italiano, mentre Jeep Renegade e Compass 4xe sono in cima alla classifica dei Phev più venduti in Italia”, questo ciò che ha detto il rappresentante dell’azienda.

Anche sui punti di ricarica dei veicoli elettrici Stelantis è al lavoro

Ed anche dal punto di vista della comunicazione il trend di Stellantis è cambiato, come lo stesso Ficili ribadisce dando proprio alla comunicazione un ruolo fondamentale già adesso.

In riferimento agli ottimi numeri di settembre prima citati Ficili ha ribadito che “si tratta di un risultato ottenuto anche grazie a importanti investimenti in comunicazione”.

In effetti pare che  il 90% delle risorse va in direzione della promozione di automobili elettrificate. Per favorirne la creazione di tutto l’apparato comunicativo e di servizi che serve, Stellantis partecipa anche al Progetto Atlante.

Si tratta di un progetto volto a favorire la realizzazione  di punti di ricarica rapida dei veicoli elettrici. Una serie di punti che andranno a costituire una rete che arrivi ad interessare, collegandoli tra loro Paesi come  Francia, Italia, Spagna e Portogallo. Tutto serve ad apparecchiare il campo al futuro, quando le auto elettriche diventeranno, oltre che un semplice progetto, anche la maggiore richiesta dei clienti.

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