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Stellantis: molti lavoratori a rischio dopo chiusura Grugliasco

Stellantis ha deciso di chiudere lo stabilimento di Grugliasco e tutto confluirà a Mirafiori, compresi i lavoratori, ma non tutti

Stellantis

Sarà pure un progetto ambizioso che darà forza a Mirafiori, ma la decisione di Stellantis, di chiudere per sempre lo stabilimento di Grugliasco lascia scorie.È pur sempre uno stabilimento in meno.

È vero, Mirafiori diventerà il punto di riferimento della transizione elettrica di Stellantis. A Mirafiori oltre alla Fiat 500 Electric produrrà le nuove Maserati che in genere nascevano a Grugliasco.

Ed è pure vero che i vertici aziendali hanno giurato che tutti i lavoratori di Grugliasco saranno incorporati a Mirafiori.

Ma è davvero così? Quando si chiude uno stabilimento qualcuno gioco forza dovrà rimetterci. Ed a rimetterci saranno pure alcuni lavoratori.

Da Grugliasco a Mirafiori, ecco il piano di Stellantis

Le attività Stellantis della ex Bertone ed oggi Agap a Grugliasco chiuderanno da qui al 2024. Lo hanno confermato i vertici di Stellantis dopo il summit del 15 ottobre scorso. E tali attività saranno spostate a Mirafiori.

L’incrocio tra i due stabilimenti del colosso nato dalla fusione tra PSA ed FCA, distanti tra loro pochi chilometri, porta anche la Maserati a Mirafiori.

Grugliasco è la casa madre della Maserati da anni ma adesso Stellantis dice basta. Tutto spostato a Mirafiori, e fin dal 2022. Solo le attività di lastratura resteranno a Grugliasco fino al 2024, quando l’operazione chiusura dell’ex Bertone si completerà.

Nessun problema però, perché tutti i 1.100 dipendenti dell’ex Bertone saranno spostati a Mirafiori, quindi, secondo i vertici aziendali, nessun esubero.

A Grugliasco però sono preoccupati

Zero esuberi e attività spostate a Mirafiori, come i sindacati confermarono a margine del vertice dello scorso 15 ottobre al Mise di Roma.

Gli stessi sindacati che però, stamattina hanno proclamato un’ora di sciopero allo stabilimento di Grugliasco.

I lavoratori evidentemente sono preoccupati, nonostante le rassicurazioni. Oggi a Grugliasco si costruiscono la Maserati Ghibli e la Maserati Quattroporte. Modelli la cui produzione quindi, verrà spostata a Mirafiori. Ed a Mirafiori si produrranno pure la Maserati Gran Cabrio e la Maserati Gran Turismo.

Il piano aziendale quindi è pronto e non ci sono dubbi. Ma chi ha dubbi è il mondo dei lavoratori. Perché quando Stellantis parla di salvaguardia dei livelli occupazionali, quando si parla di zero esuberi, si parla dei lavoratori assunti direttamente dal gruppo. Ed anche per i lavoratori interni all’azienda, tra esodi incentivati e contratto di espansione, i dubbi restano tanti in materia di mantenimento dei livelli occupazionali.

Immaginatevi lo stato d’animo di indotto e lavoratori dei servizi. Loro, ad ogni cambio di politica aziendale, ad ogni variazione, sono a rischio.

Figuriamoci di fronte ad un evento come la chiusura di uno stabilimento come accadrà presto a quello Agap di Grugliasco.

La Fiom e lo sciopero di oggi, le parole di Edi Lazzi

Stamattina gli operai di Grugliasco hanno scioperato. Ciò che si è sentito stamattina è piuttosto eloquente nel mettere in luce le ansie dei lavoratori della Maserati. Infatti molti di loro sostengono che Stellantis ha chiuso lo stabilimento di Grugliasco ma alla fine ciò che spostano a Mirafiori è la loro cassa integrazione. Un riferimento netto alle continue fermate negli stabilimenti ed alle continue chiusure degli stessi stabilimenti, con migliaia di lavoratori in cassa integrazione.

Non certo la cosa migliore che c’è, perché è vero che la cassa integrazione riduce i salari, non fa maturare ratei di tredicesima e fa perdere alcuni benefit.

La mobilitazione di questa mattina, indetta dalla Fiom Cgil, ha fermato per un’ora lo stabilimento di Grugliasco. Uno sciopero improvviso perché indetto dalla Fiom a seguito di una assemblea sindacale unitaria che si è tenuta nello steso stabilimento. Edi Lazzi, segretario Fiom di Torino, ha spiegato che la decisione è nata dagli stessi lavoratori che “hanno deciso di fermarsi un’ora perché il dato è che chiudono lo stabilimento”.

Il passaggio da Grugliasco a Mirafiori non sarà certo indolore, innanzi tutto perché nell’immediato riguarderà circa 1.000 lavoratori. Ma le nuove auto non sono ancora ai nastri di partenza, e lo spostamento dei lavoratori viene contestato strenuamente dai lavoratori stessi.

Infatti dalla fabbrica oggi i lavoratori sostengono che “Non essendoci nuovi prodotti, a Mirafiori stanno semplicemente trasferendo cassa integrazione, perché di questo si tratta. I lavoratori non sono stupidi”.

Servizi di pulizia e servizi mensa,gli addetti di Grugliasco a rischio

Ma se per i lavoratori assunti direttamente da Stellantis e quindi da FCA prima della fusione, la situazione è particolare, figuriamoci per i lavoratori esterni. Infatti stamattina ai cancelli dello stabilimento durante l’ora di mobilitazione, vanno registrate le presenze pure di tutti i lavoratori dei servizi di mensa e dei servizi di pulizia. Ed Edi Lazzi spiega che la loro presenza non è per nulla strana o campata in aria. Infatti, è evidente che con la chiusura dello stabilimento le prime ripercussioni cadranno su di loro e quindi c’è il rischio che le mense e le pulizie licenzino quei lavoratori. Non è vero che di fatto è indolore lo spostamento”, queste le parole del segretario torinese dei metalmeccanici della Cgil.

“Noi vogliamo far luce anche su questa problematica perché è evidente che bisogna provare a evitare che queste ripercussioni le paghino quei lavoratori con il licenziamento”, conclude Edi Lazzi. Resta in calendario comunque un appuntamento molto importante per il giorno 25 ottobre.  Lunedì prossimo infatti è messo in agenda un vertice tra sindacati e azienda, stavolta specifico per le fabbriche piemontesi del gruppo e non generale su Stellantis in tutta Italia come è stato lo scorso 15 ottobre.

Quale occasione migliore per capire cosa accadrà in Stellantis ed in Piemonte e quale occasione migliore per chiedere all’azienda di tutelare quei lavoratori che rischiano di subire in prima persona i danni per la chiusura dello stabilimento di Grugliasco.

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