Anche Militem è pronta ad affrontare il mercato ibrido con i suoi particolari modelli basati sulle vetture americane più famose come la Jeep Wrangler. Al contrario, la casa automobilistica di Hermes Cavarzan non è molto convinta del full electric.
La gamma attuale dell’azienda è composta da tre serie di vetture: Hero, Ferox e Magnum. Tutte mettono a disposizione delle versioni pompate e lussuose delle Jeep Renegade e Wrangler JL e del Ram 1500 Classic.

Militem: le speciali auto del brand otterranno l’elettrificazione
Cavarzan spiega che nutre la passione per le auto americane fin da bambino, quando nell’azienda di autotrasporti del padre e dello zio in Svizzera vedeva un sacco di modelli made in USA.
Una volta terminati gli studi, l’amministratore delegato del Gruppo Cavauto decise di aprire un piccolo punto vendita di veicoli Volvo che successivamente trasformò in una vera e propria concessionaria. Da lì ha iniziato a lavorare con General Motors per importare e distribuire auto americane nel paese.

In seguito all’arrivo nel 2003 di Hummer, Hermes Cavarzan divenne importatore ufficiale dei modelli H2 e H3. Dopo qualche anno, Cavarzan decise di produrre delle vetture molto particolari attraverso il suo nuovo marchio Militem che conosciamo oggi. L’intera gamma è costituita da particolari auto che riescono a fondere perfettamente il design italiano di lusso e la tecnologia americana.
“Abbiamo due centri stile e la meccanica è curata da un ingegnere con una lunga esperienza di Parigi-Dakar e con le migliori case automobilistiche europee. Produciamo veicoli che devono viaggiare sulle strade europee, non americane, per questo tutta la ciclistica è fatta qui in Italia. E facciamo riferimento alla tradizione dei carrozzieri italiani degli anni ‘50 con materiali pregiati e grande artigianalità“, ha spiegato Cavarzan.
Nella 2017, Militem ha iniziato a vendere i suoi veicoli direttamente in Italia mentre entro la fine dell’anno verrà attivata un’intera rete di punti vendita, anche nel resto dell’Europa. Per quanto riguarda il futuro, la casa automobilistica è favorevole all’ibrido ma non all’elettrico.