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Federauto prevede 400.000 posti di lavoro a rischio nel settore

Le case automobilistiche internazionali potrebbero prendere seri provvedimenti nei confronti del nostro mercato

Mercato auto Italia

Il coronavirus ha portato disagi in quasi tutti i settori, compreso quello automotive. I recenti dati sulle immatricolazioni riguardanti marzo e aprile si sono rivelati parecchio negativi mentre per maggio ci si aspetta una leggera ripresa, anche se i primi giorni non sono stati sicuramente incoraggianti.

Nell’attesa di scoprire i dati complessivi del mese appena conclusosi, Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto) ha deciso di esprimersi sulla crisi che questo settore sta attraversando. Durante un’audizione alla commissione Bilancio della Camera, Plinio Vanini – rappresentante di Federato – ha dichiarato: “La rete di vendita non è più in grado di assorbire il prodotto che ci viene mandato dalle fabbriche. Si parla di oltre 900 mila auto ferme nei piazzali e ancora invendute per un totale complessivo di circa 18 miliardi di euro in stallo“.

Mercato auto usato novembre 2019
Federauto, oltre 900.000 auto invendute e ferme nei piazzali delle concessionarie d’Italia

Federauto: il settore automobilistico è a rischio se non si fa subito qualcosa

Secondo il ragionamento fatto dal dirigente e dai dati forniti, si starebbe creando una grave crisi di sovrapproduzione. Questo fenomeno potrebbe far diminuire parecchio il costo del prodotto e far decidere ad alcune case automobilistiche di prendere provvedimenti seri per il nostro mercato.

Dato che i produttori automobilistici internazionali hanno dei grossi costi fissi da sostenere, potrebbero alla fine decidere di tagliare parecchi posti di lavoro per salvare i bilanci. Vanini ha concluso il suo intervento affermando che questa situazione potrebbe portare a rischio oltre 400.000 posti di lavoro nelle concessionarie italiane, inclusa la manutenzione e la manodopera. Inoltre, servono incentivi per rilanciare un settore chiave per l’economia italiana.

Anche Paolo Colangelo, presidente di Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici), ha voluto commentare questa situazione parlando delle autoscuole. Egli ha affermato come sia rimasto sconvolto lo scorso anno dall’introduzione dell’IVA sulle patenti. Colangelo ha chiesto di posticipare almeno di un anno l’introduzione dell’IVA sul conseguimento della patente.

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