Il mese di giugno 2025 si chiude con un pesante segno meno per il mercato automobilistico italiano. Infatti, sono state immatricolate 132.191 auto nuove, con un calo del 17,44% rispetto a giugno 2024, rappresentando il peggior risultato mensile dell’anno in corso. Stellantis, non sorprende, non ha molto per cui sorridere.
Il confronto con l’anno precedente è fortemente influenzato dal boom di incentivi per le auto elettriche nel 2024, quando l’Ecobonus era stato bruciato in meno di un giorno, generando un’impennata artificiale delle vendite. Senza quel picco, il rallentamento odierno sarebbe stato comunque significativo.
Nel primo semestre 2025, le vendite complessive si attestano a 854.690 unità, con una flessione del 3,58% rispetto al 2024. A preoccupare è la situazione del gruppo Stellantis, che a giugno crolla del 32,9%, fermandosi a 32.437 vetture immatricolate e vedendo la propria quota di mercato ridursi al 24,5%, rispetto al 30,1% dell’anno scorso.
All’interno del gruppo le performance sono contrastanti. Alfa Romeo vola con un +89,5% (2.575 unità), Fiat segna un tonfo del -34,8% (11.023 vetture), Lancia affonda con un -82,7% (solo 719 immatricolazioni), Jeep Avenger resta il SUV più venduto in Italia.
Jean-Philippe Imparato, a capo dell’area europea di Stellantis, ha lanciato un chiaro segnale d’allarme: “Serve una svolta urgente o si rischiano seri tagli all’occupazione. Il costo dell’energia in Italia è insostenibile: oltre 180 euro per MWh, contro i 65 della Francia”. E aggiunge: “La transizione elettrica sta diventando una bomba a orologeria industriale”.
La Fiom, per voce di Michele De Palma, chiede un confronto urgente tra governo, Stellantis e istituzioni locali, per delineare un nuovo piano di rilancio industriale. Il tempo stringe. Il settore attende l’arrivo di nuovi incentivi statali per 600 milioni di euro, finanziati da PNRR e MASE. Ma il quadro generale resta fragile, infatti, senza interventi tempestivi, entro fine anno potrebbero saltare interi impianti produttivi.