Volkswagen, le batterie non sono più un sogno: la svolta arriva con la cella PowerCo

La cella prismatica sviluppata da Volkswagen garantisce una densità energetica di 660 Wh/l, con un incremento del 10% rispetto alla generazione precedente.
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Volkswagen ha compiuto un passo decisivo nella sua strategia elettrica con la presentazione ufficiale della cella di batteria unificata, una tecnologia che potrebbe rappresentare la chiave di volta per rendere i suoi veicoli elettrici più competitivi sul mercato globale.

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L’annuncio è arrivato pochi giorni fa durante l’IAA Mobility di Monaco, il più grande salone automobilistico europeo, a testimonianza di quanto il gruppo tedesco stia puntando sulla rivoluzione a zero emissioni come pilastro del suo futuro. L’obiettivo della cella “standardizzata” è semplice ma ambizioso: ridurre drasticamente i costi di produzione delle batterie attraverso economie di scala, rendendo finalmente redditizia la vendita dei modelli elettrici.

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Attualmente, infatti, solo Tesla è riuscita a trarre profitti consistenti dai veicoli elettrici, mentre gran parte delle case automobilistiche europee si trova sotto pressione sia per i margini ridotti sia per la crescente concorrenza dei produttori cinesi, che offrono modelli elettrici avanzati e fortemente sovvenzionati.

La cella è stata sviluppata da PowerCo, la divisione del gruppo interamente dedicata alle batterie. La produzione inizierà a Salzgitter, in Germania, già entro poche settimane, per poi espandersi in Spagna (Valencia, dal 2026) e in Canada (dal 2027). Volkswagen prevede che entro il 2030 fino all’80% della sua gamma elettrica sarà alimentata da questa tecnologia, dai modelli entry-level come la ID. Polo e la Cupra Raval fino ai marchi premium come Audi e Porsche.

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La cella prismatica sviluppata da Volkswagen garantisce una densità energetica di 660 Wh/l, con un incremento del 10% rispetto alla generazione precedente. Questo dovrebbe tradursi in autonomie fino a 450 km WLTP per i modelli più compatti della nuova famiglia “Electric Urban Car”, con prezzi di partenza attorno ai 25.000 euro, rendendo l’elettrico più accessibile a una fascia più ampia di clienti. La flessibilità della cella consente inoltre l’integrazione sia su piattaforme a 400 volt sia a 800 volt, aprendo la strada a modelli più grandi e performanti.

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Uno degli aspetti più interessanti riguarda la possibilità di adottare diverse chimiche di batterie sulla stessa architettura. Inizialmente le celle saranno prodotte con composizione NMC (nichel-manganese-cobalto), molto diffusa in Occidente, ma PowerCo prevede di ampliare la gamma includendo varianti LFP (litio-ferro-fosfato), più economiche e longeve, e in futuro persino soluzioni al sodio e allo stato solido.

Il design prismato scelto non è casuale. Le celle vengono impilate direttamente nel pacco batteria con una configurazione cell-to-pack, eliminando i moduli intermedi. Questo approccio riduce i costi, aumenta lo spazio disponibile e contribuisce a migliorare l’autonomia complessiva del veicolo.

Volkswagen non intende però gestire da sola l’intera produzione: circa il 50% sarà affidato a partner esterni come CATL, Samsung SDI, LG Energy Solution e Gotion, creando un ecosistema produttivo globale che rafforza la resilienza della catena di approvvigionamento.

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Le celle non alimenteranno soltanto automobili. Saranno infatti integrate anche nei sistemi di accumulo energetico sviluppati da Elli, la nuova società del gruppo dedicata allo stoccaggio stazionario. Il primo impianto da 40 MWh dovrebbe essere operativo entro la fine dell’anno, confermando la volontà di Volkswagen di estendere il proprio know-how dalle quattro ruote alla gestione completa dell’energia.