La strategia di Volkswagen sui nomi della gamma elettrica: niente confusione come in Audi

Secondo Thomas Schäfer i nomi iconici di Volkswagen restano impressi nella memoria e trasmettono valori come qualità, design e tecnologia.
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Volkswagen ha deciso di rinfrescare l’immagine della gamma ID, la linea di veicoli completamente elettrici, adottando i nomi storici dei modelli a combustione interna che hanno reso celebre il marchio. La strategia inizia con il prototipo ID.2all, presentato come anticipazione di un’auto elettrica dal prezzo accessibile prevista per il 2026.

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Al momento del debutto sul mercato, questo modello Volkswagen prenderà ufficialmente il nome di ID.Polo, un chiaro richiamo alla popolare compatta. Non mancherà anche una versione ad alte prestazioni battezzata ID.Polo GTI, direttamente ispirata al concept ID.GTI svelato nel 2023.

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Secondo Thomas Schäfer, CEO del brand, i nomi iconici di Volkswagen restano impressi nella memoria collettiva e trasmettono valori come qualità, design intramontabile e tecnologie alla portata di tutti. Proiettare queste denominazioni nel futuro elettrico significa dare continuità a una tradizione e allo stesso tempo rafforzare l’identità dei nuovi modelli.

Non sorprende quindi che, essendo più compatta della ID.3, la nuova elettrica assuma il titolo di Polo, mentre la stessa ID.3 potrebbe un giorno trasformarsi in ID.Golf quando sarà riprogettata.

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La nuova filosofia di naming riguarda anche i SUV a batteria. La casa tedesca ha infatti confermato che il prossimo concept a ruote alte, in anteprima il 7 settembre poco prima del Salone di Monaco, si chiamerà ID.Cross, versione a zero emissioni della T-Cross. Il debutto in produzione è fissato entro il 2026, parallelamente alla commercializzazione delle ID.Polo e ID.Polo GTI. In occasione della fiera bavarese saranno esposti anche prototipi camuffati di questi modelli.

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Oltreoceano Volkswagen propone soltanto il crossover ID.4 e il van ID.Buzz, dopo aver cancellato i piani di lancio della berlina ID.7. Non è ancora chiaro come la divisione americana adatterà i nomi al nuovo schema introdotto dal marchio.

La famiglia ID, nata nel 2018 con la piattaforma modulare MEB, è stata concepita per offrire veicoli elettrici democratici, “per milioni e non per milionari”, come dichiarò l’azienda. I risultati confermano la strategia: le consegne globali hanno superato quota 1,5 milioni di unità, trainate soprattutto dal mercato europeo.

Negli Stati Uniti, invece, la situazione appare più complessa: dazi più severi e una domanda tiepida hanno ridotto le vendite del 65% nel secondo trimestre, con appena 2.000 immatricolazioni. Tanto che Volkswagen ha deciso di interrompere a ottobre la produzione della ID.4 nello stabilimento di Chattanooga.

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