Sembra che la profezia dell’elettrico abbia un rumoroso cavillo. Il mondo corre a chiudere il rubinetto della benzina, ma la divisione Hyundai N, quella meravigliosa realtà che mette il pepe in auto normalmente “ragionevoli”, sta sviluppando un nuovo motore a combustione interna con schema da sportiva a motore centrale e trazione posteriore. Una boccata d’aria fresca, anzi, di benzina, per chi ancora crede che la sportività non abbia bisogno di un cavo di ricarica.

La notizia, rivelata da un ricercatore del team di progettazione motori di Hyundai, è un piccolo, glorioso grido di battaglia contro l’omologazione elettrica. Stanno lavorando a un’unità definita ad alte prestazioni e alto regime, esplicitamente progettata per un’architettura, appunto, cosiddetta “MR”. In pratica, la configurazione da supercar che ogni appassionato ha sempre sognato.
Quello di Hyundai sembra essere ancora un progetto che sta dando “molte difficoltà” agli ingegneri. Ed è esattamente così che dovrebbe essere: se fosse facile, lo farebbero tutti, e non sarebbe un vero motore racing da esibire con orgoglio. Lo sviluppo non è campato in aria, ma ha radici profonde. Tutti i prototipi di questo genere hanno sfornato concept folli come la RM19 con i suoi circa 390 cavalli e, più recentemente, il visionario concept N Vision 74, un ibrido idrogeno e batteria con 671 CV. Tutto un programma già a leggerlo così.

L’esistenza di un nuovo motore a benzina per una MR suggerisce una cosa sola: non si tratta più solo di prototipi o di esercizi di stile. C’è un’auto di serie, o almeno un modello in edizione molto limitata, che aspetta questo cuore pulsante e rumoroso. Sospiro di sollievo.
Mentre l’Europa si auto-flagella con date di scadenza per i motori termici, la Corea del Sud dimostra che la passione per la guida e per l’odore di benzina bruciata ha ancora una valuta di scambio. Hyundai sta investendo in qualcosa che il mercato, almeno quello degli appassionati, chiede a gran voce, e che i puristi considerano l’unica vera forma di handling. Invece di limitarsi a potenziare un motore esistente, stanno riprogettando completamente per la massima performance su un’architettura specialistica. È una scommessa audace, forse cinica, ma sicuramente eccitante.