Nel corso degli anni sulle auto sono state apportate alcune modifiche e miglioramenti in aiuto degli automobilisti anche meno esperti. Tra queste c’è l’indicatore sul quadro strumenti che indica il momento migliore per cambiare marcia, una funzione già disponibile da tanti anni sul mercato. Sebbene questo indicatore dovrebbe venire in aiuto indicando quando cambiare marcia, in realtà secondo alcuni potrebbe danneggiare il motore.
L’indicatore di cambio marchia potrebbe causare danni al veicolo

In teoria, quel sistema dovrebbe trovare sempre il rapporto giusto, tenendo conto di velocità e pressione sull’acceleratore. In pratica, è programmato quasi esclusivamente per ridurre consumi ed emissioni nelle prove di omologazione. Per questo motivo suggerisce di salire di marcia a regimi molto bassi. Una funzione ottima quindi sulla carta, ma molto meno nella realtà, perché significa costringere il motore a lavorare sempre sotto sforzo.
A lungo andare, questo comporta vibrazioni, usura precoce di supporti e cuscinetti, e accumulo di carbonio in pistoni, valvole EGR e filtro antiparticolato. Anche batteria e alternatore possono risentirne. Non sorprende che molti meccanici notino come le auto guidate costantemente a regimi troppo bassi finiscano più spesso in officina. Se il motore vibra, fa fatica o risponde con lentezza, è il segnale che bisogna scalare marcia, anche se sul cruscotto compare l’icona verde che suggerisce il contrario.

Come regola generale, un motore a benzina lavora bene tra i 2.000 e i 4.000 giri, mentre un diesel tra i 1.700 e i 2.500. Un esempio potrebbe essere quello di affrontare una rotonda in quarta. In questo caso l’auto inizierà a vibrare, segnale che indica di scalare la marcia. Ignorare quel segnale, se fatto spesso, con il tempo si trasforma in una spesa, spesso anche importante.
La soluzione è imparare a riconoscere il regime ideale del proprio motore e abituarsi ad ascoltarlo. Con un po’ di pratica il cambio diventa un gesto naturale, guidato più dalle sensazioni che da un’icona sul cruscotto. In questo modo si risparmia carburante e si evitano anche costose riparazioni.