Scegliere il Festival Car di Revigliasco (evento collegato al Salone di Torino) per il debutto della Microlino 55 Edition non è stata una mossa casuale. In mezzo a supercar e modelli di alta gamma, la piccola elettrica svizzero-piemontese ha fatto parlare di sé, riportando alla memoria l’epoca d’oro delle “bubble car” degli anni Cinquanta, con (più di) un tocco di eleganza italiana.
Il richiamo alla storica Isetta è (ancora) evidente grazie a linee morbide, dimensioni compatte e un design che mescola nostalgia e modernità. Questa serie speciale, nata dalla collaborazione con ERRE Company e Alcantara, non è un irresistibile concentrato di artigianalità.

La livrea bicolore bianco e blu, le cromature lucenti e gli pneumatici dal bordo bianco sembrano usciti da un album fotografico dell’epoca, mentre l’abitacolo rivestito in Alcantara nei toni caldi del marrone e dell’ambra regala l’atmosfera di un salotto rétro. Un’auto che non sfreccia solo per le strade, ma anche nei ricordi.

Pur essendo stata ideata in Svizzera, la Microlino viene costruita interamente in Piemonte, con un processo produttivo che riduce del 50% il numero di componenti rispetto a un’auto convenzionale e utilizza metà della fornitura da aziende italiane. In pratica, è la prova che anche un quadriciclo può incarnare l’orgoglio del Made in Italy senza prendersi troppo sul serio.

Nulla è lasciato al caso. Con appena 2,5 metri di lunghezza, la Microlino ospita due passeggeri, un bagagliaio sorprendentemente capiente e un motore elettrico che la spinge fino a 90 km/h. Tre tagli di batteria garantiscono autonomie tra 91 e 230 km, a seconda delle necessità. Per i più giovani c’è persino la Microlino 45 Lite, guidabile dai 14 anni, che raggiunge i 45 km/h per cui, appunto, non serve la patente, ma semplicemente la voglia di distinguersi.
Come ha sottolineato Uberto Gavazzi, Country Manager Italia di Microlino, questa edizione speciale non è solo un’auto ma un “simbolo che unisce innovazione e memoria, sostenibilità e bellezza”.