Il CEO Blume vede Volkswagen “sulla buona strada”, anche dopo aver tagliato 35.000 posti

Nonostante le batoste finanziarie, ci sono dei barlumi di speranza, o almeno così ci viene detto dal CEO Volkswagen, Oliver Blume.
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Il CEO Oliver Blume ci rassicura: nonostante il Gruppo Volkswagen sembri una nave da crociera in piena tempesta, il capitano vede la rotta. Il Gruppo è in una fase di profondo cambiamento, che Blume definisce di “portata storica”. Sostanzialmente, una guerra mondiale automobilistica si sta combattendo sui costi e sul software, e Volkswagen deve alleggerirsi. Costi quel che costi.

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Blume, in piena acrobazia aziendale tra Porsche e Volkswagen, sottolinea che l’industria è in una fase di “rapido cambiamento”. Stiamo affrontando crisi geopolitiche, dazi che spuntano fuori come funghi velenosi, e un mercato elettrico che, in Europa, non ha spinto come volevano i colossi continentali.

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Di fronte a questo scenario da day after, la risposta di Blume è un mix di ottimismo forzato e tagli dolorosi. La strategia del Gruppo resta quella di diventare il leader tecnologico automobilistico mondiale. Per raggiungere questo obiettivo, non basta vendere più skateboard elettrici, ma bisogna lottare davvero. Il programma di risparmio più recente prevede il taglio di oltre 35.000 posti di lavoro entro il 2030, pari a circa un quarto della forza lavoro di alcuni stabilimenti. Un piano di “risanamento” così radicale che il CEO stesso si è sentito in dovere di avvisare i dipendenti che la situazione attuale è “seria”.

Nonostante le batoste finanziarie, ci sono dei barlumi di speranza, o almeno così ci viene detto. La quota auto elettriche in Europa sta andando forte (Volkswagen detiene il 28% del mercato) e i libri ordini sarebbero al momento pieni. Tuttavia, questo successo iniziale si scontra con il problema dei costi: le auto elettriche tendono a essere margini più bassi rispetto ai modelli a combustione.

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In Cina, il mercato cruciale, Volkswagen ha promesso di lanciare 40 nuovi modelli (di cui 20 completamente elettrici) entro il 2027, con l’obiettivo ambizioso di ridurre i costi fino al 40% sviluppando i veicoli molto più velocemente. Inoltre, l’approccio cinese prevede l’utilizzo di partner locali per lo sviluppo delle funzioni di guida automatizzata e infotainment. A quanto pare, il software non è il forte di Wolfsburg, e la soluzione è chiederlo in prestito.