I proprietari tedeschi della nuova BMW iX3 possono anche guadagnarci soldi

Secondo molti studiosi la ricarica bidirezionale esploderà entro il 2030. BMW, intanto, ha già acceso il motore di questa rivoluzione.
bmw ix3 wallbox bmw ix3 wallbox

Mercedes e Volkswagen, le rivali di sempre, non stanno certo brindando. BMW, infatti, ha messo sul piatto una novità che rischia di ridisegnare le regole del gioco. Per la sua iX3, infatti, offre una wallbox bidirezionale con contratto di fornitura elettrica integrato, sviluppata in collaborazione con E.ON.

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In parole povere, per la prima volta in Germania, un automobilista (un fortunato possessore del SUV tedesco) può acquistare un’auto elettrica che diventa parte attiva del mercato energetico. Basta collegare il cavo alla Wallbox Professional (2.095 euro) e firmare l’accordo, e la iX3 non solo si ricarica, ma guadagna.

bmw ix3 in carica
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BMW calcola fino a 720 euro l’anno di bonus, equivalenti a circa 14.000 km percorsi gratis, più o meno la media annuale dei guidatori tedeschi. Il trucco è semplice: ogni ora di connessione frutta 24 centesimi, con un massimo di 60 euro al mese. Basta lasciare l’auto collegata durante la notte e il gioco è fatto. Praticamente una batteria su ruote che paga parte delle vacanze. È la “magia” della ricarica bidirezionale, sistema che consente di caricare e rilasciare energia a seconda della necessità. La vettura, d’altronde, fungerebbe da accumulatore davvero niente male.

Anche altri brand, ingolositi, ovviamente, vogliono spingere su questa tecnologia. Volkswagen, tramite Elli, ha mostrato un progetto pilota all’IAA, mentre Mercedes ha annunciato un’alleanza con The Mobility House. Ma la verità è che BMW ha messo tutti sotto pressione, e non solo i rivali: anche la politica, accusata da tempo di rallentare sull’integrazione delle auto elettriche nelle reti energetiche.

bmw ix3 wallbox

La wallbox bidirezionale apre scenari interessanti anche per il fotovoltaico domestico: l’auto potrebbe persino diventare un accumulatore extra di energia solare, collegandosi al sistema di storage casalingo e aumentando l’autoconsumo. Una manna per chi sogna bollette leggere e indipendenza energetica. Certo, al momento la soluzione è vincolata a contratti gestiti dai fornitori di energia, che ovviamente ci vogliono guadagnare. Ma in futuro potrebbero arrivare versioni “aperte” per l’uso domestico senza intermediari.

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Quando (e se) sarà possibile sbloccare queste wallbox per qualsiasi modello elettrico, il mercato dell’usato ne uscirebbe rivoluzionato: una “vecchia” auto elettrica diventerebbe all’improvviso accumulatrice mobile di valore. Secondo il National Charging Infrastructure Coordination Center, la ricarica bidirezionale esploderà entro il 2030. BMW, intanto, ha già acceso il motore di questa rivoluzione.