Elon Musk fa male a Tesla? Uno studio rivela il livello di boicottaggio

Il boicottaggio politico contro Tesla cresce: lo studio globale rivela il crollo delle vendite e l’impatto dell’immagine di Elon Musk.
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Uno studio globale condotto dalla Global EV Alliance su 26.000 proprietari di veicoli elettrici ha finalmente messo nero su bianco quello che i dati di vendita suggerivano. Elon Musk è diventato un peso commerciale insostenibile per la sua stessa azienda, Tesla.

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L’acquisto di un’auto, infatti, è ormai un atto ideologico, e il 53% degli automobilisti intervistati eviterebbe determinati marchi per motivi politici. E la vittima principale di questa nuova moralità del consumo è, ovviamente, Tesla. Ben il 41% degli intervistati ha indicato il marchio di Musk come oggetto di boicottaggio politico.

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La disaffezione è più forte nei mercati occidentali maturi, gli stessi che hanno generato la maggior parte dei profitti Tesla, con picchi imbarazzanti: 52% negli Stati Uniti e 51% in Germania. La Francia si difende con un “modesto” 21%, mentre l’India se ne frega con un irrilevante 2%. Perdere metà dei potenziali clienti in Germania e negli States è certamente un colpo molto più devastante che perdere l’inesistente mercato indiano.

Il punto di non ritorno è datato 20 gennaio, durante la cerimonia di insediamento di Donald Trump, quando Elon Musk ha compiuto un gesto interpretato da molti come un saluto nazista in mondovisione. Il gesto ha cristallizzato mesi di provocazioni: il forte sostegno al partito tedesco di estrema destra AfD, gli attacchi alle politiche sulla diversità e l’aver trasformato Twitter (ora X) in una cassa di risonanza per l’alt-right.

Gli appelli al boicottaggio si sono immediatamente moltiplicati, culminando nel movimento Tesla Takedown, con manifestanti che scandivano slogan contro quelle che sono state definite “auto naziste”.

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Le intenzioni si sono rapidamente tradotte in dati catastrofici. A gennaio, le vendite Tesla in Europa sono crollate del 45%. La Francia ha registrato un calo del 41% nel primo trimestre, con un tracollo del 60% nell’arco di un anno (da aprile 2024 ad aprile 2025). La crisi è così evidente che lo stesso Donald Trump ha consigliato pubblicamente a Musk di “prestare maggiore attenzione alla sua azienda, che sta attraversando delle difficoltà”.

Eppure, il consiglio di amministrazione considera ancora Musk una risorsa indispensabile per il futuro dell’azienda, mentre questo stesso CEO ne è oggettivamente il principale ostacolo commerciale.