BYD e il piano B: i cinesi non hanno paura di rimanere senza i chip Nvidia

Il colosso cinese ha già pronto un piano B. “Ogni azienda ha un sostituto. Anche BYD ce l’ha”, ha dichiarato con una certa sicurezza Stella Li.
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BYD non ha intenzione di farsi cogliere impreparata se, in futuro, dovesse trovarsi senza i preziosissimi chip Nvidia (in generale, non solo di questa grande azienda) che oggi equipaggiano le sue vetture elettriche. A dirlo senza giri di parole è stata Stella Li, vicepresidente esecutivo della casa automobilistica cinese, durante un’intervista alla CNBC.

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La manager cinese di ferro ha chiarito che, nonostante al momento non esistano divieti da parte del governo di Pechino sull’utilizzo dei semiconduttori americani, il marchio ha già pronto un piano B. “Ogni azienda ha un sostituto. Anche BYD ce l’ha”, ha dichiarato con una certa sicurezza Li, senza però entrare nei dettagli della strategia alternativa.

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Non sarebbe la prima volta che il colosso di Shenzhen affronta un imprevisto globale, basti pensare al periodo del Covid-19, quando la carenza planetaria di chip mise in ginocchio l’industria automobilistica. All’epoca BYD riuscì a cavarsela grazie a un asso nella manica: lo sviluppo interno di gran parte delle tecnologie chiave, che permise di trovare rapidamente componenti sostitutivi senza interrompere la produzione.

La filosofia della casa è semplice quanto spietata, lo abbiamo appreso negli ultimi anni, ovvero controllare il più possibile la propria filiera, dalle batterie alle piattaforme di bordo. Un approccio che oggi si rivela prezioso in un contesto geopolitico dove semiconduttori e intelligenza artificiale sono diventati oggetti del desiderio, e del contendere, tra Stati Uniti e Cina.

Nvidia, da parte sua, si trova in mezzo a questo braccio di ferro. Il chip H20, progettato appositamente per rispettare le restrizioni americane all’export verso Pechino, ha già vissuto una parabola surreale: prima bloccato, poi nuovamente autorizzato, a patto di condividere parte dei ricavi con Washington. Nel frattempo, però, la Cina avrebbe iniziato a scoraggiare le aziende locali dall’acquisto dei chip AI dell’azienda statunitense.

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Diverso il discorso per i semiconduttori destinati al settore automotive. BYD utilizza infatti il sistema Nvidia Drive AGX Orin, pensato per funzioni di guida autonoma. Su questo fronte, almeno per ora, non sembrano esserci segnali di restrizioni.

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La stessa Li ha escluso che Pechino possa spingersi a vietarne l’uso: “Un passo del genere sarebbe un autogol clamoroso. Nvidia oggi è l’azienda con il valore di mercato più alto: se perdesse la Cina, nessuno vorrebbe assistere a una simile disfatta”. In altre parole, BYD è la Cina, e la Cina è preziosa per Nvidia.