Auto elettriche: mentre in Europa si discute il futuro green, Pechino incassa

A sparigliare le carte è stata l’ascesa impetuosa dei brand cinesi: oltre 43.500 auto vendute in agosto, un dato che sorpassa colossi come Audi e Renault.
salone auto byd salone auto byd

Ad agosto 2025 il mercato automobilistico europeo ha registrato una crescita del 5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, arrivando a sfiorare le 790.200 nuove immatricolazioni nei 28 Paesi monitorati da JATO Dynamics. Un incremento che, per quanto contenuto, si accompagna a un cambiamento strutturale ben più rilevante: la corsa dell’elettrico e l’irruzione dei marchi cinesi.

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Le auto elettriche a batteria (cosiddetti BEV) hanno messo a segno un balzo del 27% su base annua, conquistando una quota record del 20,2% del mercato. Nei primi otto mesi del 2025, in Europa sono già stati immatricolati 1,54 milioni di veicoli elettrici puri. Ancora più sorprendente è la performance delle plug-in hybrid (PHEV), cresciute del 59% e arrivate a coprire oltre il 10,6% del mercato con quasi 83.900 unità in un solo mese. Numeri che fanno sorridere gli analisti, meno forse i costruttori tradizionali.

frontale auto, logo MG
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A sparigliare le carte, come anticipato, è stata l’ascesa impetuosa dei brand cinesi: oltre 43.500 auto vendute in agosto (+121%), un dato che ha permesso loro di sorpassare colossi come Audi e Renault. In pratica, 40 marchi in ordine sparso, ma cinque in particolare (MG, BYD, Jaecoo, Omoda e Leapmotor) hanno generato l’84% delle vendite. MG ha venduto più di Tesla e Fiat prese singolarmente, BYD ha superato Suzuki e Jeep, mentre Jaecoo e Omoda hanno doppiato marchi storici come Alfa Romeo. Se non è una rivoluzione questa, da ammettere ormai, poco ci manca.

Intanto, tra i singoli modelli, a trionfare è stato il Volkswagen T-Roc, con quasi 14.700 unità immatricolate (+14%), seguito a ruota dal Tiguan (+23%) e dal Tucson (+28%). Insomma, i SUV europei resistono, ma devono guardarsi le spalle. E qui arriva il punto dolente: la politica.

t-roc volkswagen

L’Unione Europea parla molto di transizione ecologica, incentivi e sostenibilità, ma tra dazi, burocrazia, bonus intermittenti e infrastrutture di ricarica ancora zoppicanti, gli automobilisti restano spesso spettatori disillusi. Da una parte si vogliono tutelare le case europee, dall’altra si lascia spazio a competitor stranieri che offrono ciò che la gente chiede davvero, ovvero modelli moderni, elettrificati, a prezzi però davvero competitivi.

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La verità è che la partita non si gioca più solo nei salotti di Bruxelles o nei consigli di amministrazione delle case automobilistiche storiche, ma si gioca in concessionaria, davanti a chi deve decidere se spendere 40.000 euro per un’auto europea o 30.000 per una cinese con autonomia accattivante, optional moderni e tempi di consegna rapidi. Gli slogan “green” non bastano più.