Aston Martin, il marchio britannico simbolo di eleganza e prestazioni senza compromessi, ha deciso di rinviare il debutto della sua prima auto elettrica al 2026, un anno più tardi rispetto ai piani iniziali. La scelta (vedi che novità) nasce da un mercato meno reattivo del previsto: la domanda di veicoli elettrici di lusso non ha raggiunto i livelli sperati, spingendo la casa di Gaydon a ripensare la propria strategia di transizione.
Il nuovo piano mette in primo piano la tecnologia ibrida plug-in, con la Valhalla come apripista, mentre la partnership da 450 milioni di dollari con Lucid Motors continua a rappresentare un asset fondamentale per lo sviluppo futuro. Tuttavia, ciò che ha sorpreso maggiormente gli addetti ai lavori è stata la dichiarazione di Marek Reichman, Chief Creative Officer di Aston Martin: il marchio sta valutando l’adozione di una soluzione Hyundai, ovvero la simulazione del suono del motore e dei cambi di marcia nei futuri modelli a zero emissioni.

La decisione riflette un contesto globale complesso. Nonostante la crescita costante delle vendite di elettriche nel mercato di massa, il segmento premium ha vissuto un rallentamento evidente, complice il calo medio del 9% nei prezzi e la maggiore cautela dei clienti facoltosi. Intanto, la collaborazione con Lucid rimane strategica: grazie all’accesso a batterie ad alta densità e a sistemi a doppio motore capaci di superare gli 800 km di autonomia, Aston Martin dispone della tecnologia necessaria per competere quando il mercato sarà maturo.
L’idea di implementare un sistema simile al “N e-Shift” di Hyundai Ioniq 5 N rappresenta un cambio di paradigma: un software che regola la coppia per simulare cambi marcia reali, con palette al volante e sonorità artificiali che amplificano il coinvolgimento del conducente. Pur riducendo leggermente le prestazioni in accelerazione, i test hanno dimostrato che il sistema aumenta l’emozione al volante, elemento fondamentale per un marchio come Aston Martin, che basa la propria identità sull’esperienza sensoriale di guida.

Il rinvio della Casa britannica non sarebbe esattamente un passo indietro, ma un cauto cambio di rotta: Aston Martin vuole assicurarsi che, quando arriverà la sua prima elettrica, questa non solo sia tecnologicamente all’avanguardia, ma soprattutto capace di trasmettere vere emozioni.