La leggendaria divisione SRT (Street and Racing Technology) di Stellantis è pronta a tornare in grande stile, segnando un deciso cambio di rotta nella strategia del gruppo automobilistico. Il momento scelto per la rinascita non potrebbe essere più favorevole, soprattutto per i concessionari, che da anni attendevano un rilancio così ambizioso del brand legato alle alte prestazioni.
Nata nel 1989 con il progetto Viper, SRT è diventata nel tempo sinonimo di performance americana, firmando modelli iconici come Dodge Neon SRT-4, Jeep Grand Cherokee SRT-8 e l’intramontabile Dodge Challenger Hellcat. Nonostante la divisione fosse stata sciolta nel 2021, Stellantis ha recentemente annunciato il suo ritorno ufficiale, con l’intenzione di rilanciare SRT come elemento chiave nell’offerta Chrysler, Dodge, Jeep e Ram.
A guidare questo ambizioso progetto sarà Tim Kuniskis, già noto per aver trasformato Dodge in un marchio ad alte prestazioni. Il coinvolgimento di Kuniskis è visto come un segnale positivo anche dai concessionari, come dichiarato da Michael Bettenhausen, presidente del Consiglio Nazionale dei Rivenditori Stellantis: “Sono entusiasta che Stellantis stia reinvestendo in SRT. Potrebbe significare nuovi modelli top di gamma, non per tutti i marchi, ma almeno per i più strategici”.
Indizi sul futuro? Al momento, l’unico veicolo SRT ufficialmente in vendita è la Dodge Durango SRT Hellcat, un SUV ad alte prestazioni capace di trainare come un pickup ma con la grinta di una muscle car. Questo modello lascia intuire lo spirito della rinascita con potenza, stile e praticità in un unico pacchetto.
Non è necessario, però, che ogni marchio Stellantis proponga una gamma completa SRT. La sola presenza di questi modelli d’élite negli showroom genererà attenzione e traffico, offrendo ai concessionari l’occasione perfetta per convertire l’interesse in vendite anche su veicoli più accessibili. Il ritorno di SRT potrebbe dunque rivelarsi una strategia vincente su più fronti: dal branding alla redditività.


