Il dominio della Chrysler Pacifica nel segmento dei minivan sembra ormai un ricordo del passato. Dopo anni in cui ha giocato il ruolo della “Toyota Tacoma” del suo segmento per volumi e presenza, il 2025 segna una battuta d’arresto significativa per il celebre monovolume targato Stellantis.
Nel 2024, Chrysler aveva commercializzato ben 119.889 unità della Pacifica, superando del 48% la rivale diretta, la Honda Odyssey. Tuttavia, il primo semestre del 2025 racconta una storia diversa. Infatti, le vendite congiunte di Pacifica e Voyager, tornata sul mercato con specifiche più semplici e un posizionamento più economico, sono crollate a 57.756 unità, segnando un calo del 18,5% su base annua. Il tracollo si è concentrato soprattutto nel secondo trimestre, con 23.028 unità vendute, un crollo del 39% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il rallentamento Chrysler appare ancora più marcato se confrontato con l’andamento della concorrenza. Toyota ha registrato un autentico boom con la Sienna, totalizzando 52.762 unità vendute (un bel +62,5%), alimentato da una domanda alle stelle e disponibilità limitatissime nei concessionari. Anche Kia Carnival ha fatto segnare un ottimo +57%, mentre la Honda Odyssey ha visto un incremento del 27,4%, raggiungendo quota 50.033 unità.
Nonostante il calo, la Pacifica continua a distinguersi per la sua versatilità, dato che è l’unico minivan plug-in hybrid del mercato a offrire autonomia full electric, propone versioni con trazione integrale e monta i celebri sedili Stow ‘N Go, abbattibili completamente per ampliare il vano di carico. L’allestimento Pinnacle, inoltre, porta la Pacifica in una fascia premium, con interni in pelle e comfort da vero veicolo lussuoso.
Il rilancio della Voyager, più economica, rappresenta una mossa per recuperare terreno sul fronte entry-level, anche se la Pacifica, lanciata nel 2017, comincia a sentire il peso degli anni rispetto a rivali più recenti. Secondo Stellantis, le vendite retail sarebbero addirittura in leggera crescita, ma i dati totali sono zavorrati dalla porzione non destinata alla vendita diretta, come flotte o noleggi. A complicare la situazione, tanto per rendere più nuvoloso l’orizzonte del brand, la produzione canadese dei minivan Chrysler ha subito interruzioni a causa dei dazi introdotti dall’amministrazione Trump e delle problematiche nella supply chain.