L’Unione Europea impone alcune delle normative più rigorose al mondo in materia di emissioni, sicurezza, rumorosità e altri aspetti tecnici nel settore automobilistico. Questi standard elevati comportano non solo un aumento dei costi per i consumatori, ma anche una notevole complessità nei processi di progettazione e sviluppo dei veicoli. Secondo John Elkann, presidente di Stellantis, le normative UE assorbono una parte considerevole delle risorse ingegneristiche delle case automobilistiche.
Troppa burocrazia danneggia le case automobilistiche secondo il presidente di Stellantis John Elkann
In un’intervista rilasciata ad Automotive News Europe, Elkann ha sottolineato che oltre un quarto del tempo lavorativo degli ingegneri del gruppo viene dedicato esclusivamente alla conformità normativa, senza portare un contributo diretto all’innovazione o al valore percepito dal cliente. Questa pressione normativa, pur perseguendo obiettivi ambientali e di sicurezza importanti, rappresenta una sfida significativa per l’industria, limitando in parte la libertà creativa e l’efficienza nello sviluppo di nuovi modelli.
E le cose non faranno che peggiorare. Elkann, che è anche presidente della Ferrari, afferma che le auto vendute in Europa dovranno rispettare oltre 120 nuove normative entro la fine del decennio. La sfida più ardua è ridurre le emissioni della flotta. La media di 93,6 g/km per il periodo 2025-2029 è già inferiore del 15% rispetto allo standard precedente. Per il periodo 2030-2034, tale valore dovrà scendere ulteriormente, attestandosi a soli 49,5 g/km. Dal 2035, le nuove auto vendute in Europa dovranno essere a zero emissioni nocive, vietando di fatto l’uso di motori a combustione.
John Elkann sottolinea come i veicoli compatti stiano subendo pesantemente le conseguenze economiche delle sempre più stringenti normative europee. Gli elevati costi legati alla conformità stanno comprimendo i margini di profitto, rendendo questi modelli meno sostenibili per i costruttori. Secondo il presidente di Stellantis l’eccessiva burocrazia rischia di compromettere uno degli obiettivi principali dell’Unione Europea: rendere l’elettrificazione accessibile a tutti.
Paradossalmente, l’aumento dei prezzi delle auto nuove potrebbe spingere i consumatori a mantenere a lungo veicoli più vecchi e inquinanti, ostacolando la transizione ecologica. Una possibile soluzione, suggerisce, sarebbe alleggerire le regole per le auto di piccole dimensioni, sul modello giapponese delle kei car, che godono di agevolazioni grazie alla loro efficienza e compattezza. Tuttavia, considerando l’orientamento dell’UE verso una regolamentazione sempre più rigida, una simile flessibilità appare al momento poco probabile. Il rischio è che la spinta all’innovazione si trasformi in un freno alla sostenibilità sociale del cambiamento.