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Citroen DS19, è proprio lei la madre dimenticata delle auto a guida autonoma

I ricercatori erano convinti che perfezionando il sistema sulla Citroen DS19 si sarebbero potuti ridurre gli incidenti fino al 40%.

Citroen DS19

Siamo nel 1961, a Crowthorne, nel Berkshire. Una Citroen DS19 percorre silenziosa un circuito di prova, mentre il conducente sfoglia con calma una copia del Times. Non sappiamo se avesse anche una tazza di tè ad attenderlo accanto, ma il semplice fatto di non avere le mani sul volante avrebbe lasciato chiunque a bocca aperta. Eppure, è proprio qui che prende avvio la corsa verso la guida autonoma, oltre sessant’anni fa.

La scelta di questa Citroen DS19 non fu casuale. L’ammiraglia francese era infatti dotata di un innovativo circuito idraulico centralizzato che governava sospensioni, freni, sterzo, frizione e cambio. Un vero vantaggio per scienziati e ingegneri del Road Research Laboratory (RRL), che potevano così automatizzare un unico sistema invece di dover affrontare una miriade di comandi separati.

L’idea alla base degli esperimenti era tanto semplice quanto visionaria: un cavo elettrico interrato lungo il percorso di prova, capace di generare campi elettromagnetici che guidavano la Citroen. Oggi, nell’era di radar, lidar e telecamere, può sembrare rudimentale. Ma negli anni Sessanta rappresentava un balzo tecnologico senza precedenti.

Citroen DS19

Il primo step fu l’installazione di sensori magnetici collegati a spie luminose, che avvisavano il conducente quando la DS19 si discostava troppo dalla traiettoria. In seguito, vennero introdotte servovalvole per lo sterzo, così che la vettura potesse seguire autonomamente il tracciato senza alcun intervento umano. Il cuore del sistema era un gigantesco calcolatore installato sui sedili posteriori, che elaborava i dati dei sensori e comandava i movimenti del volante attraverso l’impianto elettroidraulico.

Citroen DS19

Negli anni successivi furono aggiunti accelerometri laterali, circuiti di stabilizzazione e registratori grafici che tracciavano i risultati su carta. I collaudi arrivarono persino sull’autostrada M4, importante arteria che collega l’Inghilterra da Est a Ovest, allora ancora chiusa al pubblico. Qui la Citroen DS19 autonoma raggiunse velocità prossime ai 130 km/h, mantenendo la traiettoria persino sotto la neve.

Citroen DS19

I ricercatori erano convinti che perfezionando il sistema si sarebbero potuti ridurre gli incidenti fino al 40%. Ma si sarebbero anche potute offrire nuove opportunità di mobilità a persone con disabilità. Non a caso, la DS19 mostrava tempi di reazione più rapidi di un guidatore umano. Il progetto fu però accantonato nei primi anni Settanta, ma la pionieristica DS19 resta oggi un simbolo: un vero prototipo di robo-taxi ante litteram.

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