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Rischio mortale con airbag Takata, cosa succede su una Citroen oggetto di richiamo

Oltre una dozzina di case stanno gestendo richiami colossali a causa del grave problema posto dagli airbag Takata installati per anni.

airbag Takata su citroen

Citroen, brand parte integrante del gruppo Stellantis, ha ordinato il blocco immediato della circolazione per tutte le C3 e DS3 prodotte prima del 2019, ancora attive sulle strade europee. La drastica misura di “stop drive”, ovvero l’invito a non utilizzare più i veicoli coinvolti nel problema ai componenti Takata, arriva dopo un tragico incidente mortale a Reim dove una donna ha perso la vita in seguito all’attivazione difettosa dell’airbag Takata.

Il colpevole, com’è noto, è un componente esplosivo instabile utilizzato negli airbag Takata, che si degrada nel tempo, soprattutto in climi caldi e umidi, e può causare la proiezione di schegge metalliche in caso di attivazione, con conseguenze letali. La vittima di Reims avrebbe dovuto partecipare al richiamo ufficiale previsto per febbraio 2025, parte di un’ampia campagna che riguardava 236.000 veicoli nella parte settentrionale della Francia.

Nonostante comunicazioni via stampa, social e raccomandate (inviate dal 20 maggio), la proprietaria non avrebbe ricevuto o seguito l’avviso. Citroen, da tempo, ha comunque creato siti web dedicati (qui di seguito i link relativi alle sedi di Regno UnitoBelgioFrancia e Svizzera), validi a livello internazionale, dove è possibile controllare se il proprio veicolo rientra tra quelli soggetti allo stop.

airbag Takata

Anche se non si tratta di una violazione del codice stradale, ovvero quella di continuare comunque a guidare i veicoli a rischio, l’azienda invita caldamente a contattare subito la rete di assistenza. Tuttavia, a distanza di diverso tempo dall’inizio dello “scandalo Takata”, la disponibilità di veicoli sostitutivi è limitata, e molti automobilisti sono costretti a cercare soluzioni alternative. La situazione, inoltre, apre dubbi assicurativi: le compagnie dovrebbero coprire i danni secondo la RC, ma non sempre i danni causati dagli airbag difettosi sono inclusi nelle polizze.

Il caso Takata ha radici profonde. Nel 2008 Honda scoprì che il produttore giapponese aveva utilizzato nitrato di ammonio, un composto che invecchia male. Takata, pur consapevole del problema, occultò i test interni, portando al montaggio di oltre 200 milioni di airbag pericolosi in veicoli prodotti tra il 1998 e il 2019. Dopo il primo decesso nel 2009 negli Stati Uniti, lo scandalo esplose su scala globale. In totale, si contano quasi 40 vittime e centinaia di feriti nel mondo.

airbag Takata

La crisi è già costata cara a Takata, che ha dichiarato bancarotta nel 2017, dopo condanne per frode e associazione a delinquere. Oggi, oltre una dozzina di case automobilistiche, tra cui BMW, Tesla, Toyota, Ford, Nissan, Mercedes, Volkswagen, Ferrari e Stellantis, stanno gestendo richiami colossali. Per molti brand, tra cui Citroen, l’azione primaria (anche se non sono mancatio i ricorsi delle stesse Case), è una sola: gli airbag difettosi devono essere sostituiti senza indugio, per evitare nuove tragedie.