in

Opel Speedster: 25 anni dall’inizio della produzione di questa brillante roadster

Un quarto di secolo e non sentirlo: ecco quale potrebbe essere lo spot per la sportiva tedesca.

Opel Speedster

Sono passati circa 25 anni da quando nel mese di novembre del 2000 prese avvio il ciclo produttivo della Opel Speedster, una spider a 2 posti secchi dall’indole molto sportiva. Il debutto in società avvenne, sotto forma di prototipo, al Salone dell’Auto di Ginevra del 1999, con un’apprezzata anteprima mondiale, che scatenò un certo interesse per il modello. Le prime consegne, però, iniziarono due anni dopo, nel 2021.

Oggi questa vettura, realizzata sulla stessa piattaforma della Lotus Elise S2, può essere annoverata fra le auto storiche, ma il suo fascino resta attuale. Più popolare rispetto ad altri veicoli di pari prestazioni, la Opel Speedster offriva un temperamento graffiante. Possiamo considerarla come una sorta di “licenza poetica” della casa del “blitz”, per far sognare gli appassionati.

Dotata di tettuccio rigido asportabile, questa vettura regalava al meglio le note della sua purezza nella dimensione en plein air. Del resto, era ovvio che fosse così per una roadster. Il processo di costruzione andò avanti fino al 2006. Sviluppata dal Centro Internazionale Ricerche Tecniche Opel di Rüsselsheim (Germania), in collaborazione con la Lotus Engineering di Norfolk (Inghilterra), la Opel Speedster aveva un telaio in alluminio e la carrozzeria in materiali compositi.

Il suo stile era più squadrato di quello della Lotus Elise S2. Questo aiutava a nascondere, sul piano visivo, le innegabili parentele fra le due auto. Sotto il cofano, in posizione posteriore-centrale, trovava accoglienza un motore a 4 cilindri ECOTEC a iniezione diretta da 2.2 litri, con 4 valvole per cilindro, in grado di sviluppare una potenza massima di 147 cavalli, su un peso di circa 870 chilogrammi.

La leggerezza del mezzo amplificava la forza del cuore, regalando un quadro prestazionale nettamente migliore di quello lasciato immaginare dalle metriche energetiche. Basti dire che l’accelerazione da 0 a 100 km/h veniva liquidata in 5.5 secondi. Roba, quasi, da supercar del suo tempo. La velocità massima si spingeva nel territorio dei 220 km/h.

Opel Speedster
Opel Speedster Turbo

Nel 2004 le performance crebbero ulteriormente, con la sostituzione dell’unità propulsiva iniziale, al cui posto giunse il cuore da 2.0 litri turbo bialbero a 4 cilindri ECOTEC dell’Astra, con 200 cavalli al servizio del piacere, su 930 chilogrammi di peso. Lo scatto da 0 a 100 km/h fu compresso a 4.9 secondi, mentre la punta velocistica si proiettò oltre la soglia dei 240 km/h. In quel periodo storico erano prestazioni da super-sportiva, offerte con una maneggevolezza da go-kart.

La Opel Speedster (Vauxhall VX220 sul mercato britannico) andava come un missile, ma il suo punto di forza era il piacere di guida, elargito a grandi dosi. Qui la ricetta di Colin Chapman, imperniata sulla leggerezza, eletta a fulcro delle opere firmate Lotus, mostrò la sua efficacia, applicata a un marchio partner.

La decisione di collaborare con il costruttore inglese nacque dal perfetto allineamento del nuovo modello voluto dai vertici Opel con il concetto ispiratore della Elise. Una sinergia, in questo ambito, avrebbe consentito di mettere in tempi brevi sul mercato la nuova vettura a due posti. Ecco lo scopo del matrimonio, che si rivelò efficace.

Opel Speedster
Opel Speedster Turbo

Per l’assemblaggio della Opel Speedster fu scelta la fabbrica Lotus di Hethel, 150 chilometri circa a nord-est di Londra. Il controllo di qualità faceva capo a un gruppo di tecnici Opel, per far sì che venissero rispettati gli standard qualitativi tipici della casa tedesca. I 10 anni di garanzia offerti contro la corrosione passante erano una conferma della fiducia sulla qualità del prodotto.

Prima di essere deliberata per la vendita al pubblico, ciascuna auto della specie veniva sottoposta a un ciclo di collaudo predefinito lungo un circuito di prova adiacente alla fabbrica. I fortunati possessori e quanti hanno avuto l’opportunità di guidare la Opel Speedster ne ricordano con piacere le dinamiche. Questa roadster del “blitz” si trova perfettamente a suo agio sulle strade più impegnative, dove può sfruttare in pieno la sua grande maneggevolezza. Notevole il divertimento regalato dalla trazione posteriore.

Come dicevamo, il ciclo produttivo del modello giunse al suo epilogo nella primavera del 2006, dopo quasi 8.000 esemplari costruiti. Giusto, a questo punto, evidenziare come i continui aggiornamenti apportati in corso d’opera al progetto, durante i 2 anni di sviluppo, ridussero notevolmente la parentela con la Lotus Elise. Per fortuna lo spirito agile ed effervescente rimase quello della cugina inglese. Ecco le dimensioni dell’auto: 3786 mm di lunghezza, 1708 mm di larghezza, 1117 mm di altezza. Cifre perfette per le strade di montagna.