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Stellantis Mirafiori: per i sindacati ci vorrebbe un nuovo modello popolare come Fiat Uno

Stellantis Mirafiori: ancora tutto fermo nello stabilimento e i sindacati si interrogano sul futuro e invocano l’arrivo di un modello popolare

Stellantis Mirafiori

Sembra che nello stabilimento Stellantis Mirafiori la situazione rimanga immobile anche con l’inizio del nuovo anno. I lavoratori delle Carrozzerie sono ancora in ferie fino al 15 gennaio, e questo significa che le linee di produzione per la Fiat 500 elettrica e per la Maserati sono ferme. In precedenza si pensava che alcuni lavoratori provenienti dalla fabbrica di Grugliasco, la cui vendita è in corso, potessero riprendere parte dell’attività presso la struttura di Corso Settembrini. Tuttavia, sembra che Stellantis preferisca mantenere chiuso piuttosto che proseguire con l’attività in questo momento.

Stellantis Mirafiori: ancora tutto fermo nello stabilimento e i sindacati si interrogano sul futuro e invocano l’arrivo di un modello popolare

Gianluca Rindone, delegato Uilm per le Carrozzerie di Mirafiori, spiega che l’azienda ha effettuato un’analisi approfondita dei costi e dei benefici, decidendo di interrompere la produzione. Questa analisi ha considerato anche i costi energetici e di riscaldamento dello stabilimento. Di conseguenza, si sono attuate queste quattro settimane di “ferie condivise”. Tuttavia, c’è il rischio che questa pausa possa prolungarsi? Rindone afferma che come sindacalisti sono in attesa di comunicazioni impreviste, essendo in giro voci in tal senso. Al momento della ripresa, è probabile che si incontrino problemi nella produzione.

I problemi nella produzione sono riconducibili a situazioni note: la Fiat 500e, che rappresenta il pilastro della produzione a Stellantis Mirafiori, ha subito una diminuzione degli ordini, portando a una riduzione della produzione, sebbene sia stata comunque superiore a quella del 2022: circa 80.500 vetture nel 2023 rispetto alle 72.663 dell’anno precedente. Inoltre, Stellantis ha posticipato il lancio della nuova Quattroporte Maserati, inizialmente prevista per la produzione a Mirafiori. Per quanto riguarda il marchio Maserati, sono state prodotte circa 8.000 vetture, includendo Levante e Ghibli, quest’ultimo in fase terminale, rispetto alle 15.337 dell’anno precedente.

Effettivamente sembra esserci stato un drastico cambiamento di rotta, specialmente considerando che all’inizio dell’anno era stato annunciato l’ambizioso obiettivo di produrre 100.000 Fiat 500 elettriche a Torino. Gianluca Rindone spiega che inizialmente si prevedeva di produrre tra 100.000 e 120.000 veicoli. All’inizio dell’estate, c’erano discussioni con l’azienda riguardo a tre turni di produzione, ciascuno con la capacità di 200 auto al giorno. Tuttavia, dopo le vacanze estive, si è passati alla cassa integrazione e a una diminuzione graduale. A dicembre, la produzione era scesa a 170 auto al giorno per ciascuno dei due turni.

È stato confermato dai recenti dati di immatricolazione una perdita di quote di mercato per Stellantis, con la Fiat 500 che, a differenza della sempre popolare Panda, non ha mantenuto un livello di vendite altrettanto elevato. La Panda ha continuato a essere un punto fermo nelle vendite, mentre la 500 ha subito un calo nelle sue performance di vendita.

Mirafiori

La situazione dell’occupazione continua a essere critica, con una costante perdita di lavoratori. Inizialmente, i sindacati avevano accettato un accordo per 200 o 300 dimissioni volontarie su un totale di 2.600 lavoratori impegnati nella lastratura, montaggio e verniciatura. Tuttavia, è seguita una situazione inattesa: Stellantis ha inviato 15.000 email a tutto il Gruppo come parte del piano “Costruisci il tuo futuro”, offrendo incentivi finanziari allettanti, soprattutto per gli impiegati, per lasciare il lavoro. Un dipendente di 47 anni ha dichiarato di aver ricevuto un’offerta di 90.000 euro lordi.

Nonostante il piano “Costruisci il tuo futuro”, i lavoratori che recentemente hanno provato a lasciare il lavoro sono stati informati che “l’azienda ha esaurito le quote”. Per il futuro, si dovrà valutare se ci saranno ulteriori offerte o se saranno comunicate altre riduzioni di personale. Ciò che preoccupa è la possibilità di riduzioni nelle linee di produzione, poiché ciò potrebbe indicare una diminuzione della produzione di automobili, a differenza delle riduzioni negli uffici centrali o nei ruoli amministrativi. Quello che servirebbe secondo i sindacati sarebbe un nuovo modello estremamente popolare come ad esempio una nuova Fiat Uno.

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