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SUV Alfa Romeo: i 3 modelli del marchio del “biscione”

Anche la casa milanese ha sposato la moda dell’era contemporanea, a partire da una concept car.

Alfa Romeo Tonale

Quando si parla di Alfa Romeo si pensa alle auto sportive, da gara o eleganti come quelle dell’era romantica dell’automobilismo. Sono quelle le vetture da sogno del marchio. Pochi, pensando al “biscione”, fanno una connessione emotiva coi SUV, anche se questi hanno assunto una portata di mercato prevalente.

Sul piano genetico e filosofico, infatti, sono qualcosa di diverso dai modelli che hanno scritto la storia della casa milanese, ma gli scenari si evolvono, costringendo a percorrere strade purtroppo non sempre allineate alla tradizione. Persino la Ferrari ha ceduto alla moda degli Sport Utility Vehicle, con una scelta molto discutibile.

Quindi non ci si può stupire se un costruttore generalista come Alfa Romeo abbia fatto propria la moda del momento: un fatto naturale nel suo quadro produttivo. Oggi ripercorriamo la storia dei SUV del “biscione“, dalla prima concept car così configurata fino alla recentissima Tonale. Se lo gradite, seguiteci nel viaggio alla loro scoperta.

Alfa Romeo Kamal

Questa vettura fu svelata nel 2003, al Salone dell’Auto di Ginevra, e prese forma in un solo esemplare. Si tratta, più precisamente, di una concept car, di un prototipo da salone nato per sondare un nuovo terreno di ricerca. In pratica fu il primo Sport Utility Vehicle della casa del “biscione”: una tipologia di prodotto distante anni luce dalla tradizione del marchio, anche se altre vetture ad assetto rialzato o fuoristrada, come la “Matta“, avevano trovato spazio nel suo listino.

Le forme dell’Alfa Romeo Kamal erano particolarmente riuscite. Ancora oggi risultano di straordinaria attualità, per non dire moderne. La firma è quella del Centro Stile interno, cui va il merito di un eccellente lavoro progettuale. Relativamente compatte le sue dimensioni, con una lunghezza di 4350 millimetri, una larghezza di 1860 millimetri e un’altezza di 1620 millimetri.

In linea con la sua natura di SUV europeo ante litteram, l’Alfa Romeo Kamal cerca di coniugare due concetti in antitesi fra loro: quelli della sportività e dell’utilità. Una sfida non certo facile, ma vinta a testa alta dagli uomini del “biscione”. Sul piano commerciale, non averla prodotta, è stato uno sbaglio, perché il modello avrebbe guadagnato dei volumi produttivi molto alti, con ritorni fruttuosi per le casse del marchio. Anche perché da lì a poco, sul mercato, sarebbe decollato il fenomeno SUV.

Una coniugazione ardita

Il nome del modello è di origine araba. Sta a significare “sintesi degli opposti”: la perfetta fotografia di quest’auto a ruote alte. Di fatto, la Kamal fu il primo crossover compatto europeo. In pochi anni questa categoria di modelli prese piede nel cuore della gente, occupando il primo posto nel processo di scelta di molti clienti del Vecchio Continente…e non solo.

La linea, sinuosa e bombata, ma decisa e forte dell’Alfa Romeo Kamal, le consegna un carisma particolare e unico nel suo genere. Il dinamismo non le fa certo difetto. Da segnalare l’apertura a libro delle quattro portiere: soluzione, questa, che potrebbe essere ripresa dalla Ferrari Purosangue. Non solo estetica sulla concept car del “biscione”: qui anche gli aspetti funzionali sono stati gestiti con le dovute attenzioni. Fra le soluzioni votate alla praticità, merita di essere menzionato il baule, la cui parte inferiore si abbassa fino al piano di carico.

Ovviamente la trazione è integrale. Il compito della spinta è assegnato a un motore V6 da 3.2 litri di cilindrata, capace di sviluppare una potenza massima di 250 cavalli. I più appassionati avranno capito che si tratta della stessa unità propulsiva della 147 GTA. Anche il profilo prestazionale, quindi, è in linea con lo spirito del modello, che può raggiungere una velocità massima di 200 km/h.

Alfa Romeo Stelvio

Presentata al Salone dell’Auto di Los Angeles, nel mese di novembre del 2016, ha “piegato” il “biscione” alla moda dei SUV, portando questa tipologia di veicoli nel listino del marchio. L’Alfa Romeo Stelvio è stata disegnata dal centro stile interno e porta in dote gli stilemi della tradizione. Impossibile da confondere con altri modelli della stessa specie, è facilmente identificabile nella sua matrice genetica.

Appartiene al segmento D ed è entrata in listino nel 2017, raccogliendo numeri di mercato molto importanti. Il nome rende omaggio a un noto passo alpino, per evidenziarne la natura. Questo crossover SUV è adatto ai terreni non asfaltati, ma regala emozioni di un certo livello nella guida classica, sulle strade di tutti i giorni, dove si apprezzano la precisione e l’incisività del comportamento, degni di auto più basse e compatte.

La piattaforma è la stessa della Giulia, anche se opportunamente modificata. Il nome di questa base di lavoro è noto a diversi appassionati: Giorgio. Molto apprezzate anche le sue doti, sul piano progettuale e strutturale. Per conferire all’Alfa Romeo Stelvio un comportamento appagante per la clientela del marchio, abituata a vetture capaci di regalare emozioni su questo fronte, gli uomini del “biscione” hanno dato voce al loro migliore repertorio.

Auto robusta e divertente

Ottimo il lavoro compiuto sul fonte della rigidità torsionale e flessionale, dell’assetto, della precisione dello sterzo. Anche sul piano del contenimento del peso l’azione progettuale è stata molto incisiva, con ampio uso di alluminio. Alla bontà del quadro concorre la perfetta distribuzione dei pesi, con metà dei carichi all’anteriore e metà al posteriore. Un equilibrio perfetto fra i due assi, che si ripartiscono in quote uguali le masse. L’accuratezza del comparto sospensivo assicura un’handling di livello superiore, garantendo ottima aderenza e un eccellente dinamismo, specie in considerazione della sua natura di Sport Utility Vehicle.

L’Alfa Romeo Stelvio ha pure una versione Quadrifoglio, che fa vibrare le corde emotive quasi quanto una coupé, anche se la Giulia con la stessa sigla fa meglio, per una più evidente affinità con le auto vocate alla ricerca delle prestazioni pure. In questo caso a garantire la spinta ci pensa un V6 biturbo da 2.9 litri, che eroga la bellezza di 510 cavalli, espressi con note felici per le orecchie.

Si tratta dello stesso cuore che alimenta le danze della Giulia Quadrifoglio e fa tesoro delle esperienze maturate col V8 Ferrari della California T. Con l’impianto di scarico Akrapovic la potenza massima sale a quota 520 cavalli, espressi con un sound ancora più incisivo. Anche le altre motorizzazioni sono simili a quelle della Giulia. Si spazia da quattro cilindri in linea sovralimentato da 2.0 litri (200 o 280 cavalli) al 2.2 litri turbo Diesel Multijet (160, 190 o 210 cavalli).

Alfa Romeo Tonale

Questo è il SUV compatto del “biscione” e si giova di soluzioni ibride plug-in. Il modello vuole riscrivere le regole del segmento in maggiore crescita, grazie all’unicità dello stile italiano e alla piacevolezza del suo carattere. Il design è muscolare, con un taglio molto giovanile. Si vede che non punta sulle persone anziane.

Buono il piglio espressivo dell’abitacolo, che suscita ottimi stimoli emotivi. Il tutto in un quadro di comfort e di alta connettività, in linea con i trend più recenti della domanda. Prodotta in Italia, presso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, l’Alfa Romeo Tonale si giova di tecnologie all’avanguardia. Due i livelli di elettrificazione offerti: Hybrid e Plug-in Hybrid Q4. Quest’ultima è la versione al vertice della gamma: la scelta naturale per chi punta al top.

L’autonomia in elettrico si spinge fino 80 chilometri nel ciclo urbano, per ridursi a circa 60 chilometri nel ciclo combinato. Pure in questo caso si tratta di dati di riferimento nello specifico segmento di mercato. Le dimensioni sono generose, ma non impegnative come quelle dei SUV di fascia più alta, che producono qualche problema, anche in fase di parcheggio. Ecco alcune cifre: lunghezza di 4528 millimetri, larghezza di 1841 millimetri, altezza di 1601 millimetri.

Notevole la sicurezza attiva e passiva garantita dal modello. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, è di poche ore fa la notizia della conquista delle cinque stelle nelle ultime prove di crash test eseguite dal consorzio Euro NCap. La dotazione tecnologica dell’Alfa Romeo Tonale comprende un sistema di guida autonoma di livello 2 e le sospensioni attive “Dual Stage Valve”, con smorzamento a controllo elettronico. Buono il mordente dei freni a disco con pinze Brembo a 4 pistoncini.

Moderna e gradevole

La connettività è in linea con i trend più recenti della domanda. Anche se l’auto condivide il pianale con la Jeep Compass, ha un carattere specifico, più allineato alla filosofia del “biscione”. Sul fronte motoristico, si è puntato su unità a quattro cilindri in linea, sovralimentate con turbocompressore.

C’è la versione spinta dal cuore Hybrid VGT (Variable Geometry Turbo) da 1.5 litri, a benzina, da 160 cavalli di potenza e 240 Nm di coppia, con nuova trasmissione automatica a doppia frizione a sette marce. Alla scuderia vanno aggiunti i 20 cavalli messi sul piatto dall’unità elettrica. Del motore endotermico è disponibile anche una versione depotenziata, con turbina a geometria fissa, da 130 cavalli.

Poi c’è la versione plug-in Hybrid Q4, che eroga una potenza combinata di 275 cavalli. La maggior parte dell’energia giunge dal cuore a combustione a benzina 1.3 Multiair FireFly, che sviluppa 180 cavalli, abbinato a un cambio automatico a sei marce con convertitore di coppia. Il resto della potenza arriva dal propulsore elettrico, disposto al retrotreno. Infine c’è la motorizzazione Diesel Multijet da 1.6 litri con 130 cavalli all’attivo. Un cuore da 2 litri a benzina è stato previsto per i mercati dell’America del Nord e del Medio Oriente.

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