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Alfa Romeo 6C 2500 SS Villa d’Este: storia di un capolavoro

Un’opera d’arte: non ci sono altre parole per definire l’Alfa Romeo 6C 2500 SS “Villa d’Este”.

Alfa Romeo 6C 2500 SS Villa d'Este
Eleganza e classe nel segno del biscione (immagine tratta da video Classic-Car.TV)

Quando si parla di auto belle, l’Alfa Romeo 6C 2500 SS “Villa d’Este” merita di diritto un posto nella categoria. Il premio del pubblico vinto al Concorso d’Eleganza del celebre hotel di Cenobbio nel 1949 le ha fatto guadagnare meritatamente l’appellativo. Questo modello è la sintesi dell’eleganza, secondo la ricetta Alfa Romeo: linee snelle e sportive, proporzionate e fluide, armoniche e dense di carattere. Un vero capolavoro.

Il tema stilistico, svolto da Felice Bianchi Anderloni per la Carrozzeria Touring, è impeccabile nella sua esecuzione. Impossibile trovare una nota stonata nell’interpretazione, davvero magistrale. Anche i più piccoli dettagli si inseriscono con grazia nella tela grafica complessiva, perché l’eccellenza non ammette compromessi. Il design, su questa meravigliosa auto, si coniuga all’artigianato. Ne deriva un prodotto di classe, entrato a pieno titolo nella storia.

Storia dell’Alfa Romeo 6C 2500 SS “Villa d’Este”

Prodotta dal 1949 al 1952, in un totale di 36 esemplari, l’Alfa Romeo 6C 2500 SS “Villa d’Este” è una berlinetta di grandi dimensioni, ben dissimulate dalla plasticità dei volumi. Lunga 4580 mm e larga 1780 mm, segna alla bilancia un peso di 1420 chilogrammi. Il modello nasce come evoluzione della 6C 2500 SS Coupé, realizzata dalla stessa Touring, ma guadagna l’aspetto di una vettura completamente nuova.

Il lungo cofano termina nella parte frontale con una sottile griglia triangolare che asseconda la leggerezza estetica generale, senza privarsi del suo ruolo fortemente identificativo. I quattro fari si annegano felicemente nelle curvature della carrozzeria e contribuiscono alla presenza scenica della sezione anteriore. Nel profilo laterale, guadagna uno spazio dialettico importante l’abitacolo raccolto, con montanti sottili ed estese finestrature, che ne aumentano la luminosità. Notevole l’esecuzione della coda, sinuosa e digradante, che alleggerisce il quadro, dandogli ulteriore slancio.

La presenza sulla carrozzeria dell’Alfa Romeo 6C 2500 SS “Villa d’Este” della scritta Superleggera, illustra il metodo di costruzione adoperato e brevettato da Touring, con pannelli di alluminio sostenuti da una leggera intelaiatura in acciaio saldata al telaio. Ognuno dei 36 esemplari di questa magnifica creatura ha una specifica caratterizzazione, con un allestimento adeguato ai gusti dei clienti. Roba da atelier di alta moda, ma anche del comparto automobilistico quando, come in questo caso, l’artigianato è la sorgente creativa.

Un motore dall’indole più turistica

La spinta fa capo a un motore a 6 cilindri in linea da 2.443 centimetri cubi, con due valvole per cilindro. L’alimentazione è affidata a tre carburatori monocorpo, che dissetano le camere di combustione. Il valore della potenza massima non è impressionante, con i suoi 105 cavalli, ma questa è un’auto la cui missione è la bellezza, non le performance in pista. Del resto, guardando la sua linea, viene più facile immaginare l’Alfa Romeo 6C 2500 SS “Villa d’Este” sfilare negli itinerari più esclusivi piuttosto che fra i cordoli di un tracciato automobilistico.

L’energia viene scaricata a terra sulle ruote posteriori, giovandosi di un cambio a 4 rapporti più retromarcia, con comandi al volante. Il comfort viene assecondato dalla taratura turistica delle sospensioni anteriori e posteriori a ruote indipendenti, che rendono gradevole la marcia in souplesse. Anche questo è un pregio dell’Alfa Romeo 6C 2500 SS “Villa d’Este”, la cui nota dominante resta però la bellezza. Un fascino unico e conturbante, che entra nel cuore dalla porta principale. Sul piano collezionistico, ad incrementarne l’appeal provvedono anche la storia dell’auto e il fatto che questa sia stata una delle ultime vetture della casa del Portello ad essere stata realizzata con telaio portante separato dalla carrozzeria. E che carrozzeria!

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