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Mercato auto: le associazioni di categoria chiedono aiuti al governo

Il mancato rinnovo del parco circolante permetterà a moltissime vecchie auto di circolare ancora su strada

Mercato-auto

Per rilanciare il settore auto c’è bisogno di interventi mirati e il nuovo decreto Rilancio non porta con sé granché se non per il rifinanziamento dell’Ecobonus.

Per questo ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) e Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto) hanno deciso di realizzare un comunicato congiunto dove ribadiscono “che non è più rinviabile l’attuazione di un’importante campagna di incentivi per la rottamazione di auto e veicoli commerciali vetusti e l’acquisto di autoveicoli di ultima generazione, e per lo sviluppo infrastrutturale, nonché la revisione della fiscalità sulle autovetture per un adeguamento a livello europeo“.

Mercato auto Europa settembre 2019
Mercato auto, è necessario un supporto dal governo per far riprendere il settore

Mercato auto: ANFIA, UNRAE e Federauto inviano una lettera congiunta al Governo italiano

Senza importanti aiuti provenienti dal Governo italiano, il 2020 potrebbe chiudersi per il mercato auto con 500.000/600.000 unità vendute in meno rispetto a quanto registrato l’anno precedente. Se ciò non bastasse, questo potrebbe determinare un mancato gettito IVA di circa 2,5 miliardi di euro.

La prima richiesta avanzata dalle associazioni di categoria riguarda gli incentivi per l’acquisto di nuove auto che devono essere estesi a più persone. Solo in questo modo si potrà rilanciare il mercato e la produzione nel settore automotive.

Abbiamo accolto con sorpresa, delusione e, soprattutto, grande preoccupazione, la scelta del Governo, nel recente Decreto Rilancio, di limitarsi al rifinanziamento del fondo per l’acquisto di autoveicoli a basse emissioni. Si tratta di un intervento poco significativo per un’effettiva ripartenza del settore automotive nel nostro Paese“, si legge nella nota congiunta.

Mercato auto agosto 2019

La produzione è calata del 21,6% nei primi tre mesi del 2020

L’emergenza coronavirus ha impattato pesantemente anche sulla mobilità elettrica che in Italia conta circa 125.000 aziende, quasi 450.000 lavoratori e un fatturato di circa 100 miliardi di euro (quasi il 6% del PIL italiano). Come riportato in recenti articoli, le immatricolazioni sono diminuite parecchio a marzo e ad aprile, due mesi in cui il COVID-19 ha bloccato quasi tutte le attività produttive.

Inoltre, la produzione ha registrato una flessione de 21,6% nel primo trimestre dell’anno. ANFIA, UNRAE e Federauto affermano che la riapertura delle concessionarie, avvenuta il 4 maggio, non basta per far riprendere il settore.

Mercato auto maggio 2019

L’acquisto di un autoveicolo è un investimento importante che, in questa fase, necessita di un sostegno adeguato alla realtà che stiamo vivendo, e che il mercato di oggi possa recepire positivamente“, spiegano le associazioni di settore nella nota.

Sempre secondo le associazioni, il bonus-malus attualmente in vigore non è sufficiente per superare il crollo delle vendite. In aggiunta, il mancato rinnovo del parco circolante permetterà a moltissime auto Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 di circolare ancora su strada.

La nota congiunta realizzata da ANFIA, UNRAE e Federauto conclude con: “L’acquisto di un autoveicolo è un investimento importante che, in questa fase, necessita di un sostegno adeguato alla realtà che stiamo vivendo, e che il mercato di oggi possa recepire positivamente“.

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