Una Volkswagen ID.3 “maltrattata” svela la verità sulla batteria

I dati del SoH, lo stato di salute, della batteria dell’ID.3 in alcuni anni, monitorati presso il Centro di Test e Tecnologia Bavarese, sono sorprendenti.
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Il Club Tedesco dell’Automobile (Allgemeiner Deutscher Automobil-Club, l’ADAC) ha appena concluso un test di resistenza durato ben quattro anni su una Volkswagen ID.3 Pro S Tour, dimostrando che la proverbiale ansia da degrado della batteria potrebbe essere un timore eccessivo, persino una leggenda metropolitana.

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Il veicolo elettrico da 77 kWh, consegnato a maggio 2021, è stato condotto per circa 160.000 km senza troppi riguardi. La batteria, infatti, non è stata affatto trattata con i guanti. Spesso è stata ricaricata al 100% per essere pronta per il successivo conducente. E la “saggezza popolare” considera tale pratica deleteria. A volte, la ID.3 è stata lasciata completamente carica per lunghi periodi tra un viaggio e l’altro.

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Nonostante questi (chiamiamoli così) maltrattamenti, la garanzia sulla batteria (otto anni o 160.000 km e uno “stato di salute” non inferiore al 70%) non è stata neanche lontanamente messa in discussione.

I dati del SoH, appunto, lo stato di salute, della batteria dell’ID.3, monitorati presso il Centro di Test e Tecnologia Bavarese, sono sorprendenti. Il livello era del 96% dopo 21.600 km, è sceso al 94% dopo 84.000 km e si è attestato a un robusto 91% dopo 145.000 km. Un valore eccezionale che smentisce i timori di un rapido decadimento.

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La casa di Wolfsburg, intanto, ha fatto la sua parte introducendo diversi aggiornamenti software durante il test, che non solo hanno corretto vari bug, ma hanno anche aumentato la velocità di ricarica rapida a 170 kW e, a detta di Volkswagen, hanno migliorato significativamente il consumo energetico a basse temperature.

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A supportare i risultati sul mondo reale, è arrivato anche uno studio parallelo pubblicato su Nature Energy. Gli autori hanno concluso che i test di stress in laboratorio che utilizzano cicli di corrente costante tendono a sovrastimare l’invecchiamento della batteria, poiché l’uso nel mondo reale è caratterizzato da flussi dinamici.

L’azienda specializzata in diagnostica Aviloo, che ha misurato l’invecchiamento, ha precisato che questo non significa che guidare in “modo sportivo” prolunghi la vita delle batterie. Anzi, un loro ampio studio su 402 veicoli elettrici ha confermato che un “comportamento di guida moderato” riduce il consumo di energia del 10% durante il ciclo di vita della batteria.