A Zuffenhausen, la coerenza è un optional piuttosto costoso negli ultimi tempi. Dopo quattro anni di test intensivi sui prototipi elettrici della nuova 718 Boxster (sorella quasi gemella della Cayman), Porsche ha avuto un’improvvisa illuminazione: continuerà a offrire versioni con motore a combustione. Una mossa che sa di “paracadute dorato” per non spaventare i puristi che considerano un sibilo elettrico meno eccitante.
Tuttavia, il treno dell’elettrificazione è ormai lanciato e non può essere fermato senza bruciare miliardi di euro. Così, la nuova Porsche 718 Cayman del 2026 è tornata a farsi immortalare nelle foto dei paparazzi tra i ghiacci della Svezia settentrionale.

Il design, che sembrava congelato ai tempi dei test al Nürburgring, rivela ora dettagli più interessanti: griglie sul paraurti anteriore con prese d’aria verticali attive, simili a quelle della nuova Porsche Cayenne Electric, che si aprono o chiudono per decidere se raffreddare i sistemi o tagliare l’aria come un coltello.
La versione più potente avvistata sfoggia cerchi in lega con bordo aerodinamico e dischi freno forati, necessari per domare i 500 CV di potenza generati dai due motori della configurazione a trazione integrale. Con una batteria agli ioni di litio capace di garantire 500 chilometri di autonomia, Porsche spera di evitare l’esodo di massa verso la BMW M2 a benzina.

Nonostante i recenti “sospiri” di Oliver Blume sulla transizione elettrica, la tabella di marcia resta invariata. La sostituzione dell’attuale gamma arriverà nei primi mesi del 2027. Porsche sta curando ogni dettaglio, dal preriscaldamento della batteria al controllo del telaio nelle condizioni più estreme, cercando di dimostrare che una roadster elettrica può ancora avere un’anima, o almeno una gestione dell’energia impeccabile.
Annullare l’investimento ora significherebbe ritardare tutto di due anni: un lusso che nemmeno Porsche può permettersi. Un marchio che recentemente ha dimostrato come anche i giganti possano piangere.
