ID. Buzz robotaxi: Volkswagen punta al 2026 per la rivoluzione dei veicoli autonomi

Attualmente, il lavoro di Volkswagen si concentra simultaneamente sull’ottimizzazione dell’hardware e del software di bordo del suo ID. Buzz.
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Il futuro della mobilità urbana, immaginato ancora con elementi (quasi) fantascientifici della guida autonoma, sta assumendo una forma tangibile, e sorprendentemente, ha l’aspetto nostalgico del Volkswagen ID. Buzz. Questo iconico van in chiave elettrica potrebbe non essere solo un’espressione di ambizione, ma il veicolo scelto da Volkswagen per la sua incursione nel mondo dei robotaxi.

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Gli esemplari di ID. Buzz dotati di tecnologia di guida autonoma non sono più relegati a circuiti di prova segreti o simulazioni digitali. Questi sono già in fase di sperimentazione avanzata nelle città tedesche, in particolare a Monaco e Amburgo.

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La visione di Volkswagen è chiara e ambiziosa, ma anche realistica per sviluppare veicoli come l’ID. Buzz specificamente attrezzati per muoversi in contesti cittadini in completa autonomia. L’obiettivo finale è il lancio di un robotaxi entro il 2026. Questa scadenza, per il mondo tech che prometteva auto volanti già ieri, è quasi un’ammissione di lentezza, ma per l’industria automobilistica tradizionale rappresenta un passo da gigante.

La sfida, va detto, non è solo tecnologica. Non è un gioco da ragazzi riuscire a far navigare un veicolo in autonomia nel caos urbano di una metropoli europea come Berlino. Il problema è soprattutto legale. L’azienda deve infatti assicurarsi che il suo prodotto rispetti rigorosamente sia la legislazione europea che quella statunitense, perché l’ID. Buzz in formato robotaxi è concepito per essere un prodotto globale. Il che significa conformarsi a un labirinto di regolamentazioni che cambiano da stato a stato e da nazione a nazione, una prospettiva che fa tremare i polsi a qualsiasi reparto legale.

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Attualmente, il lavoro di Volkswagen si concentra simultaneamente sull’ottimizzazione dell’hardware e del software di bordo, fondamentali per garantire non solo l’efficienza ma, soprattutto, la sicurezza operativa del veicolo senza conducente. L’annuncio dei test in corso a Berlino e in altre grandi città tedesche è intanto un segnale positivo e visibile del progresso, ma il 2026 resta la data spartiacque: entro quel termine, l’ID. Buzz robotaxi dovrà dimostrare di essere più di un concept futuristico e diventare un’alternativa di trasporto economicamente sostenibile.