Porsche ha annunciato un cambio di rotta significativo nella propria strategia industriale e commerciale, delineando un futuro in cui il motore a combustione interna continuerà ad avere un ruolo centrale, affiancato da ibridi plug-in e da una selezione mirata di veicoli elettrici. La decisione è stata formalizzata con l’inclusione nel ciclo prodotto di nuove generazioni di modelli iconici come Panamera, Cayenne e naturalmente la 911, che resteranno disponibili anche oltre il 2030, mantenendo viva la tradizione del marchio.
Uno dei progetti più interessanti riguarda la K1, il grande SUV a sette posti destinato a posizionarsi sopra la Cayenne. Inizialmente previsto come modello full electric, questo veicolo arriverà invece prima con motorizzazioni a benzina e varianti plug-in hybrid. Una scelta che riflette l’attuale rallentamento della domanda globale di auto a batteria “esclusive” e conferma come Porsche voglia garantire flessibilità al proprio portafoglio, senza rinunciare (in modo troppo marcato) al mercato elettrico.

Parallelamente, la gamma a zero emissioni rimarrà comunque centrale con Taycan, Macan elettrica, la futura Cayenne a batteria e la nuova generazione della 718.
Un aspetto cruciale è il ripensamento della piattaforma elettrica di nuova generazione, inizialmente pianificata per il post-2030. Porsche ha dichiarato che il progetto sarà tecnologicamente rivisto in collaborazione con gli altri brand del Gruppo Volkswagen, con l’obiettivo di ottimizzare i costi e massimizzare la sinergia tecnica.

Questa revisione, tuttavia, ha un impatto diretto sui conti. L’azienda ha stimato oneri straordinari fino a 1,8 miliardi di euro nel 2025, tra ammortamenti e accantonamenti, che ridurranno il margine operativo al 2%, ben al di sotto del target precedente fissato tra il 5 e il 7%. Anche l’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, un indicatore finanziario che misura la redditività operativa) previsto per il settore automotive subirà un ridimensionamento, fermandosi tra il 10,5 e il 12,5%.
Nonostante queste correzioni finanziarie, Porsche conferma l’obiettivo di mantenere la quota BEV tra il 20 e il 22% delle consegne globali e ribadisce la volontà di costruire un’offerta bilanciata tra diverse tecnologie. Come sottolineato dal CEO Oliver Blume, l’obiettivo è offrire al cliente un ventaglio completo di opzioni, rafforzando al contempo la resilienza dell’azienda in un contesto incerto e fortemente competitivo.