Carburanti sintetici: come procede la scommessa di Porsche per la 911 del domani

Nonostante gli ostacoli, Porsche crede fermamente che gli eFuel possano rappresentare un tassello fondamentale nella transizione energetica.
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Quando la maggior parte delle case parla di sostenibilità, il pensiero corre immediatamente ai veicoli elettrici e alle batterie dalle dimensioni sempre più imponenti. Porsche, invece, sceglie una strada diversa. Invece di abbandonare completamente il motore a combustione interna, la casa di Zuffenhausen sta investendo con decisione negli eFuel, carburanti sintetici che promettono di offrire un futuro a basse emissioni senza rinunciare al carattere distintivo dei suoi modelli storici.

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L’idea alla base è tanto semplice quanto rivoluzionaria e propone di creare benzina sintetica utilizzando esclusivamente energia rinnovabile. Il processo prevede l’estrazione di anidride carbonica dall’atmosfera e la produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua. L’idrogeno viene poi combinato con la CO2 per generare idrocarburi sintetici.

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Il risultato finale è un carburante liquido che può essere utilizzato nei motori tradizionali senza modifiche, ma che a livello di bilancio di carbonio è praticamente neutrale, infatti, la quantità di CO2 emessa durante la combustione è infatti la stessa sottratta dall’ambiente nella fase di produzione.

Modelli come la Porsche 911 hanno costruito la loro leggenda su elementi che un motore elettrico non può replicare del tutto, come il suono caratteristico del boxer sei cilindri e la risposta immediata ai comandi. Per molti appassionati, questi aspetti fanno parte dell’anima del marchio. Grazie agli eFuel, Porsche può mantenere vive queste emozioni senza scontrarsi con le crescenti esigenze ambientali e normative.

porsche 911

A livello pratico, la portata degli eFuel potrebbe essere enorme. Esistono già oltre 1,4 miliardi di veicoli con motore a combustione sulle strade del mondo. Il carburante sintetico consentirebbe di ridurre drasticamente le emissioni delle auto già esistenti, trasformandole in parte della soluzione invece che del problema. Inoltre, l’infrastruttura necessaria non richiede investimenti colossali: distributori, condutture e serbatoi sono gli stessi della benzina convenzionale.

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Porsche ha già attivato un impianto pilota a Punta Arenas, in Cile, dove l’energia eolica fornisce la potenza necessaria alla produzione. La struttura, sviluppata con HIF Global, ha iniziato a generare carburante nel 2022 e Porsche lo ha già utilizzato in contesti reali, come nelle competizioni con la 911 GT3 Cup. È un segnale forte che il marchio non intende limitarsi agli annunci, ma sta sperimentando concretamente l’applicazione di questa tecnologia.

porsche efuel

Attualmente, il costo di un gallone (oltre 3,5 litri) di eFuel si aggira tra i 10 e i 12 dollari, rendendo poco realistico un utilizzo su larga scala a breve termine. Inoltre, i volumi di produzione sono minimi rispetto al fabbisogno globale, e per avere un impatto concreto sarà necessario un massiccio aumento della capacità industriale. A ciò si aggiunge il fabbisogno energetico elevato: produrre eFuel richiede enormi quantità di elettricità rinnovabile, e senza fonti pulite il concetto stesso di neutralità carbonica verrebbe meno.

Nonostante gli ostacoli, Porsche crede fermamente che gli eFuel possano rappresentare un tassello fondamentale nella transizione energetica. L’elettrico avanza, come dimostrano la Taycan e il prossimo Macan EV, ma per modelli iconici come la 911 l’alternativa del carburante sintetico potrebbe allungare la vita del motore a combustione anche oltre il 2035, data che per molti Paesi segnerà lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel.

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