Sono già trascorsi più di dieci anni dal debutto della Porsche 918 Spyder, una delle vetture più iconiche e visionarie del nuovo millennio. Presentata come prototipo nel 2010 e prodotta in soli 918 esemplari a partire dal 2013, fu la prima Porsche di serie a introdurre un sistema ibrido plug-in da 887 cavalli complessivi, frutto dell’unione tra un poderoso V8 aspirato da 4,6 litri e due motori elettrici. Tanta roba per essere solamente il 2013, no?
Numeri da capogiro, numeri da tedesca bestiale. Accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,6 secondi e velocità massima oltre i 340 km/h, per delle performance che la posizionavano accanto a due mostri sacri come Ferrari LaFerrari e McLaren P1.

Non mancava però un’anima “green”, ovvero la possibilità di percorrere una ventina di chilometri in modalità elettrica pura, cosa che nel 2013 sembrava quasi magia nera. La 918 Spyder rappresentò un autentico spartiacque: il ponte tra il glorioso passato a benzina del marchio e la nuova era dell’elettrificazione. Eppure, dopo oltre un decennio, Porsche non ha ancora svelato una vera erede.
Il (relativamente) recente concept Mission X ha acceso le fantasie degli appassionati, ma resta per ora sospeso tra esercizio di stile e promessa non mantenuta. Nel segmento delle hypercar di Zuffenhausen, così, si respira un silenzio che suona quasi imbarazzante, mentre i concorrenti continuano a lanciare modelli da diversi milioni di euro.

A colmare questo vuoto, almeno idealmente, ci ha pensato il designer olandese Ugur Sahin con la sua idea per una Porsche 960 GT RS. Nei render digitali, l’auto mostra un frontale ispirato alla 918, con fari LED sottili e prese d’aria generose, fiancate scolpite e un posteriore che ruba la scena: cofano traforato, alettone attivo, barra luminosa e scarichi integrati in un diffusore imponente.

Secondo questo progetto, Porsche torna (e dovrebbe farlo davvero) a presidiare il territorio delle hypercar. Perché, per quanto Mission X sia ancora nel limbo, il mercato delle supercar estreme non conosce crisi, anzi cresce.

La proposta di Sahin, anche se solo in formato virtuale, suggerisce una via per conciliare lusso, comfort e prestazioni da brivido, offrendo un’alternativa più equilibrata rispetto alla radicalità delle hypercar 100% elettriche.