Il progetto di taxi aerei elettrici targato Hyundai sta attraversando una fase critica, dopo che la sua controllata Supernal ha sospeso le attività in seguito all’uscita di scena di due figure chiave: l’amministratore delegato Jaiwon Shin e il direttore tecnico David McBride. La società, nata per guidare la rivoluzione della mobilità aerea urbana, si trova ora costretta a riorganizzarsi sotto una nuova guida, con l’obiettivo di ridefinire strategie e tempistiche.
La frenata non arriva all’improvviso. Già nel 2024 Supernal aveva chiuso il quartier generale e ridotto il personale, segnali di un ridimensionamento progressivo. Eppure, fino a pochi mesi fa, il progetto sembrava procedere con entusiasmo, forte di un ambizioso calendario che prevedeva voli sperimentali e un debutto commerciale degli eVTOL entro il 2028.

Le dimissioni dei vertici hanno però acceso i riflettori su una fase di transizione complessa, una vera e propria “pausa di riflessione”. Hyundai, dal canto suo, ha ribadito che l’impegno verso l’Advanced Air Mobility resta intatto. La casa automobilistica ha sottolineato che il programma non è stato accantonato, ma che l’attenzione si sposterà dalla fase puramente sperimentale alla costruzione di un modello di business sostenibile, in grado di affrontare sfide infrastrutturali e regolatorie.
L’obiettivo a lungo termine resta quello di sviluppare soluzioni di trasporto aereo ecologico e accessibile, anche se la strada appare più lunga e accidentata del previsto. Supernal aveva già dimostrato progressi concreti: all’inizio del 2024 è stato effettuato il primo volo dimostrativo, che avrebbe dovuto aprire la strada a ulteriori test e certificazioni.

McBride, poco prima delle sue dimissioni, parlava di questi mezzi autonomi come di un destino inevitabile per il settore, immaginando velivoli capaci di operare senza pilota. Tuttavia, i ritardi organizzativi e le difficoltà interne hanno congelato ogni prospettiva di accelerazione.
La crisi di Supernal non è un caso isolato. Il comparto dei taxi aerei elettrici sta vivendo una fase di consolidamento, con alcuni player come Joby Aviation pronti a rafforzarsi grazie a partnership solide, mentre altri, come Lilium, hanno dovuto interrompere i propri programmi.
Le difficoltà di Hyundai non si limitano all’aviazione: anche la divisione dedicata ai robotaxi, Motional, ha subito pesanti ristrutturazioni, con licenziamenti di massa e il rinvio del debutto del servizio basato su Hyundai Ioniq 5 al 2026. Ciononostante, il gruppo ha rilanciato con nuovi investimenti miliardari, assumendo il controllo della joint venture e confermando la propria determinazione a restare protagonista nella corsa alla mobilità del futuro.