Auto elettriche: boom di vendite grazie al crollo dei prezzi delle batterie

Il costo delle batterie per auto elettriche sta diminuendo rapidamente, rendendo questi veicoli sempre più accessibili.
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La batteria è il componente più costoso di un’auto elettrica e rappresenta uno dei principali motivi per cui questi veicoli hanno ancora prezzi più alti rispetto a quelli a combustione. Tuttavia, i costi stanno diminuendo rapidamente, anno dopo anno, grazie alle innovazioni tecnologiche e all’aumento della produzione. Inoltre, la crescita delle vendite di BEV ha innescato un circolo virtuoso che spinge ulteriormente al ribasso i prezzi dei componenti, accelerando la diffusione su larga scala.

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Auto elettriche, il costo delle batterie continua a scendere mentre le vendite crescono

batterie auto elettrica

Dieci anni fa pensare di scendere sotto la soglia dei 100 dollari per kWh sembrava irrealistico. Oggi quel traguardo è stato ampiamente superato e le previsioni indicano ulteriori cali nei prossimi anni. La concorrenza e il miglioramento continuo della tecnologia hanno fatto crollare i prezzi delle batterie, rendendo le auto elettriche sempre più accessibili.

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Secondo i dati del P3 Group, il costo industriale attuale è di 54 euro/kWh per le celle LFP e 58 euro/kWh per le NMC. Nel 2022, in piena crisi post-pandemica e con il prezzo del litio ai massimi, i costi erano rispettivamente di 127 e 140 euro/kWh. Parliamo quindi di un calo del 57% per le LFP e del 58% per le NMC.

kia ev3 auto

Ad esempio, una batteria da 81 kWh, come quella montata sulla Kia EV3, oggi costa al produttore circa 4.700 euro. Tuttavia, secondo le proiezioni, entro il 2030 si assisterà a un’ulteriore riduzione del 10-15%, favorita dall’aumento della capacità produttiva, dal perfezionamento dei processi e dall’evoluzione della chimica delle celle.

C’è però un problema per l’industria europea: le batterie prodotte in Cina costano ancora oltre il 20% in meno rispetto a quelle europee, anche tenendo conto di dazi e normative come il “Battery Passport”. Questo gap rimane sia nei casi di produzione in Cina, sia in stabilimenti cinesi in Europa, e mette sotto pressione i gruppi europei più esposti alla concorrenza asiatica.

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Nel frattempo, la domanda continua a crescere. Attualmente l’Europa consuma circa 0,3 TWh di batterie all’anno, ma entro il 2035 si prevede un salto fino a 1,6 TWh. Il 70% sarà destinato alle auto private, il 10% ai veicoli commerciali, il resto allo stoccaggio energetico e ad altre applicazioni.

A differenza di qualche anno fa, molti produttori riescono ormai a vendere auto elettriche senza perdite, generando un profitto. Ma possono davvero garantire gli stessi margini delle vetture a combustione?

batterie per ev

Volkswagen ne è convinta. Dal 2026, la sua piattaforma MEB Small, da cui nasceranno modelli come ID.2 e ID.2X, dovrebbe garantire margini equivalenti a quelli di vetture a combustione come Polo e T-Cross. E nel segmento premium, l’elettrico potrebbe risultare addirittura più redditizio, grazie a una meccanica più semplice che non include cambi automatici o sistemi di scarico complessi. Tutto questo si traduce in maggiore efficienza produttiva e margini più elevati.

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Tuttavia, la dipendenza dalla Cina resta un rischio. Un eventuale conflitto, come quello ipotizzato tra Cina e Taiwan, potrebbe compromettere le forniture. Detto questo, già nel 2026 assisteremo a un ulteriore calo dei prezzi delle batterie e, di riflesso, delle auto elettriche. Le vetture a combustione, al contrario, continuano a perdere terreno giorno dopo giorno, in particolare quelle diesel.

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