Si avvicina a ritmo spedito il Salone Auto Torino 2025, in programma dal 26 al 28 settembre, in quella che fu una delle capitali mondiali dell’auto. Pininfarina, che di quel territorio è una delle espressioni più nobili, sarà presente all’appello con 6 modelli iconici a sua firma, esposti nella Corte d’Onore del Palazzo Reale. Una cornice straordinaria, scelta per celebrare in modo adeguato il 95° anniversario del mitico atelier piemontese, che ha partorito negli anni alcune delle migliori opere d’arte del settore automobilistico, specie a marchio Ferrari.
Tra le “rosse” coinvolte nell’iniziativa, il ruolo storico ed emotivo principale sarà conquistato dalla leggendaria 308 GTB, che festeggia nel 2025 i suoi 50 anni di vita. La vettura esposta giunge dal MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile. Insieme a lei ci sarà la spettacolare Mythos, esercizio stilistico del 1989 premiato con il Car Design Award, che sarà offerta alla visione del pubblico nella giornata di domenica 28 settembre, nel borgo collinare di Revigliasco Torinese, in Piazza Sagna, per la quarta edizione del Concorso d’Eleganza Festival Car, confermando il legame tra il marchio e il territorio torinese.
A completare il set del “cavallino rampante” ci penserà la Pininfarina Sergio, barchetta su base Ferrari dedicata a Sergio Pininfarina. Non mancherà l’Alfa Romeo, con la raffinata 2uettottanta, omaggio alle apprezzate spider del “biscione”. Le altre sculture a quattro ruote messe in vetrina da Pininfarina al Salone Auto Torino 2025 saranno la Cisitalia 202, splendida icona di stile esposta persino al MoMA di New York, la concept car Honda HP-X, da poco restaurata a Cambiano, e la Automobili Pininfarina B95, prima hyper barchetta elettrica al mondo, di recente premiata con il “red Dot Award: Design Concept 2025”.
Quelli citati sono dei mezzi capaci di rappresentare bene lo spirito creativo della carrozzeria torinese fondata nel 1930 da Battista “Pinin” Farina. La loro presenza proietterà in un viaggio unico tra passato, presente e futuro del design automobilistico. Questi modelli e prototipi raccontano la visione innovativa di Pininfarina, che ha saputo confezionare tantissimi sogni ad occhi aperti, con il gusto tipicamente italiano, celebrato anche dalla Dolce Vita.
Tali presenze, al Salone Auto di Torino 2025 e al Concorso d’Eleganza Festival Car di Revigliasco Torinese del 28 settembre (per la Ferrari Mythos), offriranno agli appassionati un’occasione imperdibile per celebrare il patrimonio stilistico e l’evoluzione del linguaggio formale di Pininfarina, che dal 1930 ad oggi ha tracciato nuove strade nel design automobilistico globale. I due appuntamenti prima citati rappresentano un’ulteriore tappa nel calendario dei festeggiamenti per i 95 anni del marchio, che nel corso del 2025 hanno già toccato la Milano Design Week, il MAUTO di Torino, Shanghai, il Pebble Beach Concours d’Elegance, Monaco di Baviera.
Giunti a questo punto, si impone un breve ripasso delle Ferrari e Alfa Romeo esposte da Pininfarina al Salone Auto Torino 2025 e al Festival Car di Revigliasco Torinese, partendo dalla più amata del gruppo, che ha fatto sognare e continua a far sognare milioni di appassionati.
Ferrari 308 GTB (1975)
Questa “rossa” fu svelata al Salone di Parigi del 1975. A 50 anni dal suo debutto si offre alla vista con linee impeccabili, che non accusano le rughe del tempo. La carrozzeria esprime una miscela perfetta di eleganza e sportività, in una tela ad altissimo indice di carisma. Se lo splendore cercasse un simbolo, la Ferrari 308 GTB potrebbe tranquillamente esserlo. Questa è una delle auto più riconoscibili al mondo. I suoi segni distintivi sono la linea a cuneo, le proporzioni muscolose, il cofano basso e la silhouette filante.
Con lei prese il via una nuova era per le coupé del “cavallino rampante” a motore V8 centrale, destinate a diventare il cuore della gamma. Nelle prime serie, la carrozzeria era in vetroresina. Questo rendeva la vettura più leggera di circa 150 kg rispetto ai modelli successivi in acciaio. In tale veste è particolarmente ambita dai collezionisti.
Spinta da un cuore da 3 litri di cilindrata, capace di sviluppare 255 cavalli nella versione più tonica, la Ferrari 308 GTB è in grado di superare di slancio i 250 km/h, con una spinta molto vigorosa. Per le sue prestazioni e il fascino magnetico delle linee, fece breccia nel cuore di tutti. Nel 1977 debuttò la variante GTS con tetto rigido asportabile, seguita nel 1980 dalle versioni a iniezione che, pur sacrificando la potenza a causa delle normative ambientali, prepararono la strada alla celebre Quattrovalvole del 1982.
La Ferrari 308 GTB si impose anche nelle competizioni, con le versioni rally realizzate da Michelotto, che portarono la casa di Maranello al successo nel tricolore della specialità e a un clamoroso secondo posto al Tour de Corse 1982. A distanza di mezzo secolo dal debutto, questa “rossa” resta il simbolo dell’equilibrio tra bellezza e sportività. Grande la sua diffusione, con oltre 12.000 unità prodotte in dieci anni.
Ferrari Pininfarina Sergio (2013)
Questa barchetta biposto, svelata al Salone di Ginevra 2013, fu l’omaggio del marchio alla memoria di Sergio Pininfarina, scomparso l’anno prima. Base di lavoro fu la Ferrari 458, da cui mutuò la meccanica. Impossibile cogliere parentele stilistiche con l’auto di partenza. Qui siamo al cospetto di un’interpretazione radicale ed essenziale del concetto di roadster.
Nella definizione del corpo grafico si è cercata la miscela ottimale fra linee pulite e superfici scolpite, senza nessun elemento superfluo a sporcarne il minimalismo espressivo. Il parabrezza è stato sostituito da un elemento “virtuale”, studiato in galleria del vento, che devia i flussi sopra la testa del guidatore. La Sergio riprende in chiave moderna la filosofia delle Ferrari anni ’60 e ’70, con richiami subliminali a modelli storici, interpretati in chiave contemporanea.
Quest’opera di Pininfarina prese forma in soli sei esemplari, ciascuno in un colore diverso e destinato a un cliente esclusivo. Oggi è un’auto molto rara da vedere, persino negli eventi più elitari. A mio avviso non è una delle opere più belle dell’atelier piemontese, ma ha fascino da vendere.
Concettualmente estrema, è stata concepita per la pura emozione della guida open-air e per celebrare l’eredità di un uomo che ha segnato la storia del design. La Sergio è anche un esempio di rapidità ed eccellenza: il concept fu completato in appena cinque mesi. Un tempo straordinariamente stretto per trasformare un’idea visionaria in realtà concreta. Quasi un unicum in ambito automobilistico.
Ferrari Mythos (1989)
Questa è una delle concept car più sorprendenti della storia. Emana un fascino sublime. Il suo debutto prese forma al Salone di Tokyo del 1989, dove catalizzò l’attenzione dei presenti, per la forza delle sue alchimie stilistiche, pulite ma sorprendentemente dinamiche e muscolari. Realizzata sulla base meccanica della Ferrari Testarossa, la Mythos esaltava l’idea della barchetta estrema, con forme scultoree e aerodinamica attiva.
Nella trama stilistica spicca la magnifica intersezione dei volumi, che offre un impeccabile giochi di incastri, svolto allo stato dell’arte. Il compatto abitacolo emerge da una coda larga e poderosa, segnata da un grande spoiler mobile, capace di sollevarsi fino a 30 centimetri, in funzione della velocità. La carrozzeria, plasmata interamente in fibra di carbonio, mostra senza filtri la sua natura di esercizio stilistico radicale. Grande la forza espressiva dei volumi, che seducono per i loro giochi dialettici.
L’abitacolo sposa le note del minimalismo, ma con estremo gusto. Plancia e rivestimenti sono ridotti all’essenziale, con sedili e pannelli come gusci rivestiti in pelle. Sebbene nata come prototipo unico, la Ferrari Mythos divenne subito un’icona, tanto da attirare l’interesse di collezionisti esclusivi.
Il Sultano del Brunei ne commissionò alcuni esemplari. Oggi sono custoditi nella sua stratosferica collezione privata, che conta centinaia di auto del “cavallino rampante”. Fra i tanti premi ricevuti da questa “rossa”, merita di essere menzionato il Car Design Award 1990. Ancora oggi la concept car in esame resta una delle migliori interpretazioni, in chiave audace e visionaria, del linguaggio stilistico Ferrari, secondo la sensibilità di Pininfarina.
Alfa Romeo 2uettottanta (2010)
Nacque per celebrare gli 80 anni di storia di Pininfarina e porta degnamente la sua firma. Il debutto in società di questa vettura scoperta avvenne al Salone dell’Auto di Ginevra del 2010. Nel suo stile si legge una connessione fra il passato e il futuro. Già dal nome si capisce che l’omaggio storico è diretto alla mitica Duetto, simbolo di libertà e passione, che seppe conquistare anche il piccolo schermo, entrando con ruolo da protagonista nell’universo dorato del cinema.
La scoperta del film “Il Laureato”, fu reinterpretata con un linguaggio proiettato nel nuovo millennio. Non era facile ottenere un buon risultato, ma l’atelier torinese ci riuscì in pieno. Del resto, non parliamo di un carrozziere qualunque, ma del migliore sulla piazza, nel suo periodo storico. L’Alfa Romeo 2uettottanta non ha il carisma di una Ferrari, ma riesce a creare dei felici moti emotivi.
Questa spider a due posti secchi si offre alla vista con proporzioni slanciate e cabina arretrata, per un carattere dinamico ed elegante, che piace. La linea è pura, continua, con superfici leggere. Queste sembrano sospese da terra: un effetto ottenuto grazie a una linea orizzontale che corre lungo tutta la vettura, accentuando l’impressione di leggerezza e fluidità. Non si tratta di un esercizio di stile fine a sé stesso, ma di modello perfettamente funzionante, con un progetto tecnico compiuto.
La spinta fa capo a un motore 1750 turbo disposto longitudinalmente, che richiama idealmente la 1750 Veloce del 1968. Pensata per garantire una guida emozionante, offre un baricentro basso e una relazione visiva immediata tra guidatore e strada. Ogni elemento esprime la volontà di coniugare tradizione Alfa Romeo e visione Pininfarina, proiettando nel futuro l’immagine di una delle più iconiche spider della tradizione italiana. Una creazione che rimane ancora oggi un punto di riferimento per veicoli di questo genere.
Fonte | Pininfarina