Durante la Monterey Car Week una Ferrari F40 LM del 1993, preparata dal celebre atelier Michelotto, è stata aggiudicata per la cifra record di 11 milioni di dollari da RM Sotheby’s. Un risultato che ha superato nettamente la stima iniziale, fissata tra 8,5 e 9,5 milioni di dollari, posizionando questo esemplare come il secondo lotto più costoso battuto dalla casa d’aste nell’intera settimana californiana.
La supercar rossa, nata per correre e oggi vera icona da collezione, si è imposta come una delle vendite più significative dell’evento, confermando il fascino intramontabile del Cavallino Rampante. Secondo i dati forniti da RM Sotheby’s, questa F40 è la quattordicesima delle sole 19 unità trasformate in configurazione LM da Giuliano Michelotto, figura chiave nella storia delle Ferrari da competizione.
Consegnata nuova al collezionista svizzero Walter Hagmann a St. Moritz, questa F40 visse un inizio movimentato: un incidente durante una prova privata poco dopo la consegna. Riparata dallo stesso Michelotto, apparve già nel luglio 1993 sulle pagine della rivista Auto Illustrierte, diventando oggetto di culto.
Negli anni successivi partecipò a diverse competizioni e passò di collezione in collezione, tra States ed Europa, fino a riemergere a Monterey nel suo massimo splendore. La settimana d’aste è risultata dominata dal marchio Ferrari anche ai vertici assoluti. RM Sotheby’s ha registrato come lotto principale una Ferrari Daytona SP3 “Tailor Made” del 2025, venduta per 26 milioni di dollari a scopo benefico. Parallelamente, Gooding Christie’s ha stabilito un nuovo record con una Ferrari 250 GT SWB California Spider Competizione del 1961, aggiudicata per 25,3 milioni di dollari, polverizzando il precedente primato per il modello risalente al 2015.
Il traguardo raggiunto dalla F40 LM, la F40 più costosa di sempre a questo punto, dimostra come il mercato continui a premiare le edizioni limitate dotate di pedigree agonistico, anche quando la loro storia include riparazioni documentate.
Le conversioni Michelotto, più leggere e affilate rispetto alla versione stradale, hanno sempre attratto i collezionisti disposti a pagare cifre più elevate, grazie alla loro rarità e al DNA da pista. Le aste di Monterey hanno ribadito un trend ormai consolidato: le valutazioni milionarie si concentrano su marchi iconici, esemplari esclusivi e modelli legati al motorsport.