Le Ferrari stradali sono sinonimo di bellezza, ingegneria, storia, emozioni, innovazione, sportività, performance. Naturale, quindi, che abbiano un temperamento così brillante da porsi al vertice di mercato, come leader della propria categoria. Chi le possiede ha il privilegio di viverne la magia in una dimensione piena, che scavalca quella dei numeri, per quanto questi siano di riferimento. Agli altri resta la dimensione del sogno e, talvolta, delle discussioni da bar, spesso basate sulle sole cifre, mancando il vissuto diretto. L’esercizio è piuttosto diffuso.
Pure noi ce lo concediamo, stilando una classifica delle Ferrari stradali più rapide in accelerazione. Così tocchiamo un tema, quello dello scatto da fermo, spesso epicentrico nei confronti attorno a un tavolo da caffé. I parametri presi in considerazione nell’articolo sono quelli relativi ai passaggi da 0 a 100 km/h e da 0 a 200 km/h.
Volete sapere quali sono le 3 “rosse” che svolgono più velocemente queste pratiche? Non vi resta che allacciare le cinture di sicurezza e procedere nella lettura del post. Un’avvertenza si impone prima del via: per ogni modello abbiamo considerato la versione più performante. Ecco perché mancano le Spider, leggermente meno veloci delle sorelle coupé. Così c’è meno caos nella lista.
- Ferrari F80 – Accelerazione 0-100 km/h 2″15, 0-200 km/h in 5″75.
- Ferrari 849 Testarossa – Accelerazione 0-100 km/h in 2″3 secondi, 0-200 km/h in 6″3.
- Ferrari SF90 XX Stradale – Accelerazione 0-100 km/h in 2″3 secondi, 0-200 km/h in 6″5.
Ferrari F80
A lei tocca il gradino più alto del podio, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 2.1 secondi e da 0 a 200 km/h in 5.75 secondi. Sono numeri spaventosi, paragonabili a quelli di una monoposto di Formula 1. Pensando alla facilità con cui vengono fuori si resta sbalorditi, ma è il comportamento dinamico il vero plus di questa sportiva, che danza come un missile sui nastri d’asfalto. Non poteva che essere così, visto il suo ruolo di regina delle “rosse”.
La Ferrari F80 è la discendente più “fresca” della stirpe aperta dalla GTO nel 1984 e proseguita con le F40, F50, Enzo e LaFerrari. Si tratta delle vetture al vertice del “cavallino rampante”, espressione di una famiglia che incarna il massimo in termini di ingegneria e prestazioni. Gioielli tecnologici in tiratura limitata, che mostrano al mondo le migliori capacità del marchio emiliano.
Per quanto meno appagante stilisticamente rispetto alle progenitrici, la F80 ha fascino da vendere. In lei i bisogni estetici si sono in gran parte piegati alla ricerca della migliore efficienza aerodinamica. Ecco perché non è stata raggiunta la stessa armonia linguistica di altre Ferrari.
La spinta, su questo straordinario prodotto, è affidata a un sistema propulsivo ibrido. Il cuore principale è rappresentato da un motore a 6 cilindri da 3.0 litri, imparentato con quello della 499P, dominatrice assoluta delle ultime 24 Ore di Le Mans. Dispone di due turbine ed eroga 900 cavalli, cui vanno sommati i 300 messi sul piatto dalle unità elettriche, per una potenza complessiva di 1.200 cavalli. Mai, prima di lei, una “rossa” stradale si era spinta a tanto. La velocità massima è di 350 km/h. Il tempo ottenuto sulla pista di Fiorano ha un sapore magico: 1’15″30.
Ferrari 849 Testarossa
Rispetto alla sorella prima menzionata non è una limited edition, ma una vettura del listino “ordinario”, anche se le sue performance sono tutto fuorché comuni. La sua accelerazione è travolgente, con un passaggio da 0 a 100 km/h in meno di 2.3 secondi e da 0 a 200 km/h in 6.35 secondi. La punta velocistica è di 330 km/h. Con queste cifre la Ferrari 849 Testarossa fa capire subito di che pasta è fatta.
Erede della SF90 Stradale, ne affina le doti, proiettandosi in un nuovo universo dinamico, ancora più estremo, ma con un piacere di guida più alto e una guidabilità di livello superiore. Merito dei progressi ingegneristici, felicemente interpretati dagli uomini di Maranello, che hanno messo a frutto il migliore know-how agonistico.
Questa sportiva non mette tutti d’accordo sul fronte dello stile, ma per le sue doti tecnologiche e prestazionali guadagna il consenso unanime degli appassionati. Con la 849 Testarossa l’asticella è stata alzata così tanto da spingerla a livelli da “limited edition” focalizzate sulle performance, nonostante la sua natura di auto “standard”, per quanto con il “cavallino rampante” sul cofano.
Cuore pulsante di questa Ferrari è un powertrain ibrido plug-in, che ha la sua anima nel motore V8 biturbo da 4.0 litri, il cui apporto energetico è di 830 cavalli. A questi vanno aggiunti i 220 cavalli prodotti dalle tre unità elettriche, per una potenza combinata di 1.050 cavalli. Così ogni colpo sul pedale del gas si traduce in un’impronta della spina dorsale incisa sul sedile. Roba da togliere il fiato. Di riferimento le sue dinamiche, testimoniate da un tempo sul giro a Fiorano di 1’17″50.
Ferrari SF90 XX Stradale
Questa è una “rossa” dal carattere racing, orientata alla pista, ma straordinariamente efficace anche su strada. Sviluppa in chiave muscolare le caratteristiche, già estreme, della SF90 Stradale, esaltandone la matrice prestazionale. Qui l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 2.3 secondi mentre quella da 0 a 200 km/h passa in archivio dopo 6.5 secondi. Cifre degne di un prodotto che si eleva ad anello di congiunzione fra le auto laboratorio XX e quelle del “normale” listino della casa di Maranello.
La Ferrari SF90 XX Stradale è una belva, che divora le molecole d’asfalto. Qui le differenze cronometriche con le “rosse” da corsa usate nelle serie GT sono ridotte al minimo, nonostante la mancanza delle gomme slick. Incredibile il mondo in cui gli uomini del “cavallino rampante” sono riusciti a traghettare le emozioni da corsa e le metriche dei bolidi a ruote scoperte su una sportiva usabile anche per andare al bar, in centro città. Il tutto con un comportamento suscettibile di assecondare, senza patemi d’animo, anche i conducenti meno smaliziati, che non usano abitualmente tuta e casco.
L’energia della SF90 XX Stradale giunge da un motore V8 biturbo da 4.0 litri di cilindrata, abbinato a tre unità elettriche. Ne deriva una potenza massima di sistema di 1.030 cavalli. Prima dell’arrivo delle due auto che la precedono in questa classica, a lei andava la leadership energetica fra le vetture di Maranello.
Qui l’aerodinamica è stata spinta ai livelli più alti, per cercare di ottenere il massimo carico deportante. Ecco spiegato il vistoso alettone posteriore a tutta larghezza, che mancava nel listino Ferrari dai tempi della F50. Questo “limita” la punta velocistica a 320 km/h: 20 in meno della SF90 Stradale, da cui discende. Ma quella è più “liscia”. La scelta di campo è stata premiata da un handling ancora più efficace. Il tempo sul giro ottenuto sulla pista di Fiorano è di 1’17″31.
Fonte | Ferrari