Ferrari chiude il secondo trimestre del 2025 con numeri solidi e in linea con le aspettative del mercato. Il costruttore di Maranello ha registrato ricavi netti per 1,787 miliardi di euro, segnando una crescita del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le consegne globali sono state 3.494 unità, con un incremento contenuto ma positivo di dieci veicoli.
Dal punto di vista della redditività, il risultato operativo (EBIT) ha raggiunto quota 552 milioni di euro, in progresso dell’8,1% su base annua, con un margine operativo del 30,9%. L’utile netto si è attestato a 425 milioni di euro, in aumento del 3%, mentre l’utile per azione diluito è stato pari a 2,38 euro.
Tuttavia, nonostante i numeri positivi, il titolo Ferrari ha subito una flessione in borsa subito dopo la pubblicazione dei risultati, a testimonianza di aspettative elevate da parte degli investitori.
Un segnale importante per il futuro arriva dalla rimozione del rischio legato ai dazi sulle importazioni negli Stati Uniti. L’accordo commerciale tra Washington e Bruxelles, infatti, ha permesso di ridurre sensibilmente le tariffe, inizialmente temute come un freno alla redditività. Inoltre, i costi industriali attesi per la seconda metà dell’anno risultano inferiori rispetto alle previsioni iniziali, rafforzando la fiducia sulla guidance 2025.
Ferrari conferma gli obiettivi per il 2025, puntando a superare i 7 miliardi di euro di fatturato, con una crescita di almeno il 5% rispetto al 2024. L’EBITDA rettificato è atteso a 2,68 miliardi o più, con un margine minimo del 38,3%, mentre l’EBIT rettificato dovrebbe raggiungere almeno 2,03 miliardi, crescendo del 7%. L’utile per azione diluito adjusted è stimato in almeno 8,6 euro, e il free cash flow industriale dovrebbe superare 1,2 miliardi di euro, con un incremento del 17%.
Il CEO Benedetto Vigna ha sottolineato come agilità e disciplina strategica siano state chiavi del successo nel primo semestre, evidenziando l’ottimo riscontro per la Ferrari 296 Speciale e il lancio della nuova Ferrari Amalfi.