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A Mirafiori si apre una nuova fase con la Fiat 500 ibrida

La vettura rilancia le ambizioni dello storico complesso industriale.

Fiat 500 Ibrida Mirafiori

Vi abbiamo già parlato della nuova Fiat 500 Ibrida, illustrandone prezzo e caratteristiche. Qui ci occupiamo dello stabilimento di Mirafiori, dove è stata svelata, per mettere in evidenza l’impatto che la vettura avrà sulle sue dinamiche produttive.

Il sito aziendale piemontese dovrebbe ricevere linfa positiva da questo modello, che apre una fase di speranza per la storica fabbrica, strettamente intrecciata con il suo cammino. Previste 5.000 unità entro la fine dell’anno, con start alla produzione nel mese di novembre. Non sono numeri record, ma danno comunque un segnale di fiducia, perché derivano da una scelta che dà un ruolo strategico al complesso industriale della periferia sud-est di Torino.

Al momento sono in corso le attività di assemblaggio delle vetture preserie, che segnano una tappa fondamentale nel processo di industrializzazione del modello. La tempistica è allineata al cronoprogramma presentato da Stellantis al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, quando le lancette del tempo segnavano il mese di dicembre del 2024. Nessun ritardo si registra sulla tabella di marcia.

A pieno regime, lo stabilimento di Miriafiori dovrebbe guadagnare una capacità produttiva annua di circa 100 mila automobili in più. Questo potrebbe rilanciare lo storico impianto piemontese, dando ossigeno anche all’indotto. Centrale, quindi, il ruolo svolto dalla nuova Fiat 500 ibrida, alla quale si legano molte aspettative. La piccola vettura torinese sarà proposta in tre varianti di carrozzeria: Berlina, 3+1 e Cabrio, con motorizzazione FireFly 1.0L mild- hybrid e cambio a 6 marce, interamente realizzati in Italia.

Il modello, che trasla nella modernità la vettura più iconica del marchio, ha il merito di riportare Fiat nel cuore pulsante della sua storia, a Torino. Nasce così un nuovo capitolo, partendo da un tassello fondamentale per il rilancio di Mirafiori. Speriamo che l’operazione abbia un impatto positivo, molto positivo, anche e soprattutto sul fronte occupazionale. Il ritorno della Fiat 500 a Mirafiori è una promessa mantenuta, alle persone, alla fabbrica e al Paese, un segnale concreto di fiducia verso la filiera industriale italiana. Aggiungerei che è una scelta doverosa verso la nostra nazione!

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