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Stellantis: errore con i visti, 40 operai di Melfi costretti a rientrare dalla Serbia

Non è stato fornito loro un visto a lungo termine o una documentazione adeguata per un soggiorno prolungato

Stellantis Kragujevac

40 operai dello stabilimento Stellantis di Melfi che erano stati mandati dal gruppo automobilistico a Kragujevac in Serbia per dare manforte alla produzione di Fiat Grande Panda hanno dovuto fare rientro in Italia in fretta e furia a causa di un errore con i visti da parte di Stellantis. Un problema burocratico a causa di un errore nella preparazione dei visti ha rischiato di far diventare i dipendenti italiani di Stellantis dei veri e propri clandestini in Serbia e di conseguenza il gruppo li ha fatti subito rientrare come scrive Milano Finanza.

Visti non regolari: 40 dipendenti Stellantis di Melfi costretti a rientrare in Italia dalla Serbia

I circa 40 lavoratori coinvolti provenienti dallo stabilimento di Melfi erano già da alcune settimane in Serbia per la produzione di Fiat Grande Panda. I dipendenti però sono stati informati di dover fare rientro in Italia i primi giorni di luglio per far fronte a questo problema.

Secondo quanto riferito a MF-Milano Finanza, uno degli operai di Stellantis coinvolto ha descritto la situazione come una totale disorganizzazione. La responsabilità è risultata ambigua tra il fronte italiano e quello serbo per i problemi legati ai passaporti, visti, tempi di permanenza e documentazione, rendendo tutto estremamente confuso. La Serbia, non appartenendo all’Unione Europea, richiede una gestione precisa dei permessi di soggiorno e lavoro. Gli operai italiani erano entrati con documenti regolari, ma non è stato fornito loro un visto a lungo termine o una documentazione adeguata per un soggiorno prolungato, costringendoli a lasciare il Paese dopo il limite massimo di 90 giorni senza permesso di soggiorno.

stellantis Kragujevac

Il problema sembra aver riguardato esclusivamente il gruppo proveniente da Melfi, mentre negli altri stabilimenti italiani, come quelli di Pomigliano e Atessa, le trasferte sono state gestite in modo più chiaro e ordinato. Questa differenza evidenzia un possibile disallineamento all’interno della struttura amministrativa di Stellantis, dove i criteri e le procedure per la gestione delle trasferte internazionali risultano non uniformi e poco coordinati.