Lo scandalo degli airbag difettosi prodotti da Takata continua a espandersi, coinvolgendo sempre più vetture e case automobilistiche. La questione si è riaccesa recentemente in Francia, dove le autorità hanno deciso di bloccare immediatamente la circolazione di 800.000 veicoli equipaggiati con questi componenti potenzialmente letali. Gli airbag in questione, infatti, invece di proteggere gli occupanti in caso di incidente, possono provocare gravi ferite o addirittura risultare fatali a causa della loro instabilità.
Una misura drastica, che segue la decisione di Stellantis di fermare la circolazione di oltre 440.000 esemplari di vecchie Citroen C3 e DS3 ancora dotati degli airbag Takata incriminati. Il richiamo globale, che interessa centinaia di modelli distribuiti da circa 30 produttori, ha già dato origine a diverse azioni legali collettive in più paesi. Ma non tutti i costruttori sono stati coinvolti.
Un’approfondita analisi condotta dal magazine francese L’Argus ha rivelato che alcuni marchi automobilistici, tra cui Renault, Peugeot, Hyundai, Alfa Romeo e Fiat, sono poco o per nulla toccati dalla vicenda Takata. Scelte strategiche legate ai fornitori. E per fortuna, potremmo anche dire.
Mentre Takata si era affermata come uno dei principali produttori di airbag grazie all’uso del nitrato di ammonio, un composto più economico ma altamente instabile, altri costruttori si erano affidati a fornitori più sicuri come Autoliv, ZF o Mobis.
Nel caso di Peugeot, ad esempio, il marchio ha evitato quasi completamente i dispositivi Takata, ad eccezione di poche centinaia di iOn, versioni rimarchiate della Mitsubishi i-MiEV. Anche Fiat e Alfa Romeo si sono affidate ad alternative più affidabili, evitando così il coinvolgimento diretto.
All’interno del gruppo Stellantis, sono soprattutto i brand americani come Jeep, Dodge e Chrysler ad aver subito le conseguenze più pesanti, dato che facevano ampio uso dei componenti Takata. La Lancia Thema, a sua volta coinvolta nel richiamo per i problemi ai componenti segnalati, era in realtà una Chrysler 300 rimarchiata per il mercato europeo.