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Citroën CX Break: 50 anni per l’innovativa station wagon

Vetture come la Citroën CX Break hanno un carisma così forte da non passare inosservate, neppure agli occhi della storia.

Citroën CX Break
Foto Citroën

La Citroën CX Break deriva dall’omonima berlina, un’auto molto moderna ed aerodinamica rispetto ai canoni del tempo. In questa veste familiare si poneva al vertice della gamma, anche se esteticamente perdeva molto rispetto alle sorelle “convenzionali”, per il trattamento meno felice della parte posteriore.

Il suo debutto in società avvenne quando le lancette del tempo segnavano il mese di settembre del 1975. La commercializzazione prese forma a partire dal mese di gennaio dell’anno successivo. Oggi questa vettura del “double chevron” ha 50 anni di vita sulle spalle. Per alcuni suoi contenuti è ancora attuale. Il comfort e la spaziosità, ad esempio, sono in linea con le esigenze dei nostri giorni. Ottima anche la tenuta di strada.

Fra i suoi punti di forza, il volume di carico interno di 2.03 metri cubi (coi sedili abbattuti), capace di soddisfare al meglio le esigenze di trasporto lavorativo. Il tutto giovandosi dell’eccellente comportamento dinamico della berlina, non pregiudicato dalla trasformazione in station wagon.

A partire da ottobre 1976, venne proposta una versione familiare allestita con altri due sedili posteriori, in grado di accogliere ben otto persone. Infine, nella primavera del 1984 apparve la CX Enterprise, unica versione commerciale della specie. Qui c’erano soltanto i due sedili sedili anteriori e mancavano le porte posteriori. Il volume di carico si spingeva così a 2.18 metri cubi.

Disponibile con motori a benzina o diesel, la Citroën CX Break divenne molto rapidamente un riferimento della specie. Questa versione aveva la stessa struttura mista del telaio in uso sulla berlina, ma rispetto ad essa godeva di un passo sensibilmente allungato, per migliorare il comfort dei passeggeri posteriori e la capacità di carico. L’incremento nella misura dell’interasse fu di ben 25 centimetri. Un dato che contribuì a farne una sorta di best in class.

Pur essendo, nel complesso, più corta di circa 10 centimetri rispetto alla precedente DS Break, la nuova nata poteva imbarcare molta più roba, per il migliore sfruttamento degli spazi. La capienza era alta anche senza abbattere il divano posteriore: in questo caso si attestava a quota 1.12 metri cubi.

Citroën CX Break
Foto Citroën

Sul fronte propulsivo, la Citroën CX Break poteva inizialmente essere scelta con un motore a benzina da 2.0 litri, da 102 cavalli, e con un motore diesel da 2.2 litri, anch’esso aspirato, da 66 cavalli. Poi giunse l’unità da 2.4 litri, con 115 cavalli di potenza massima. Superfluo dire che il temperamento si fece più brioso. In linea di massima, l’evoluzione della gamma seguì quella della berlina.

Nel 1985 giunse la seconda serie del modello. Sotto il cofano anteriore trovarono spazio il 2.2 litri Douvrin e il turbodiesel da 2.5 litri con intercooler. Poi fu il turno di un cuore da 2.5 litri aspirato, in grado di sviluppare 75 cavalli di potenza massima. A quel punto il modello si avvicinò al canto del cigno.

Base di lavoro della Citroën CX Break fu, come dicevamo, la versione berlina, progettata nel 1974 per sostituire la DS, a sua volta succeduta alla Traction. Stiamo parlando di una vettura fuori dagli schemi che viene ricordata ancora oggi come un modello emblematico di quel periodo storico, non solo con riferimento al marchio del “double chevron”.

Numerose le sue innovazioni tecniche che, nel corso della lunga carriera, le hanno conferito qualità eccezionali, rendendola per certi versi attuale ancora oggi. Il motore a quattro cilindri trasversale della Citroën CX era posizionato nello sbalzo anteriore e inclinato in avanti per ottimizzare ulteriormente la distribuzione dei pesi e la tenuta di strada.

Per offrire un comfort eccezionale, la carrozzeria monoscocca era collegata al telaio degli assi tramite sedici puntoni elastici che erano in grado di filtrare il rumore e le vibrazioni provenienti dagli assi anteriore e posteriore, oltre che dal motore e dal cambio di velocità. Sul piano estetico, oltre alle sue linee particolarmente aerodinamiche, come sottolineato dal nome CX, regalava un allestimento interno che era stato oggetto di uno studio molto dettagliato.

La caratteristica più emblematica era senza dubbio il famoso quadro strumenti a forma di lunetta, che troneggiava sulla plancia come il cockpit di una sorta di navicella spaziale. Gli apprezzamenti della critica documentarono la qualità delle doti e della eccellenza ingegneristica della Citroën CX, berlina e Break. Come direbbero a Parigi: Chapeau”!

Citroën CX Break
Foto Citroën