Una Ferrari SF90 Stradale in condizioni lontane anni luce da quelle da concorso è in vendita in Australia. Si fatica a credere in un interesse da parte di chi voglia coronare il sogno dell’acquisto di una “rossa“. Di solito chi si concede auto del genere sul mercato dell’usato cerca la massima qualità, per evitare pastoie e spese impreviste, sempre molto dolorose per mezzi di questa razza. Ecco perché viene controllato ogni dettaglio e si vuole una storia ben documentata dell’esemplare, meglio se con tagliandi effettuati presso la rete ufficiale.
Sulla piazza commerciale ci sono, tuttavia, anche vetture del “cavallino rampante” più trascurate. Di solito non scatenano grandi pulsioni all’acquisto, per le possibili brutte sorprese economiche connesse alla loro salute precaria. Questo potrebbe portare a spese nettamente superiori al risparmio connesso al prezzo invitante con cui sono proposte.
La Ferrari SF90 Stradale di cui ci stiamo occupando non nasconde nulla e si offre per quello che è. Non siamo al cospetto di un rottame del tutto inservibile, ma abbiamo comunque a che fare con un veicolo gravemente danneggiato, dopo un incidente con cappottamento. A rendere ancora meno appetibile la “nostra” supercar, in tinta gialla, ci pensa il fatto che sia stata radiata in Australia, dove non potrà più essere reimmatricolata, anche se riportata allo stato di forma iniziale. All’estero, però, l’interesse potrebbe essere maggiore.
La vettura si è resa protagonista di un brutto incidente a Perth, lo scorso anno. Per fortuna chi stava a bordo se l’è cavata con poco più di un grande spavento. Ben diverso il destino della belva del “cavallino rampante”, schiacciata e ferita a 360 gradi. Attualmente l’auto si trova in un deposito di rottami australiano, per conto della compagnia assicurativa della cui cui copertura si è giovato il proprietario.
Questa Ferrari SF90 Stradale, con Assetto Fiorano, difficilmente troverà un compratore nella nazione dove è di stanza al momento. A meno che qualcuno non decida di trasformarla in un’auto da pista, usabile solo fra i cordoli, o magari in un pezzo da museo, semplicemente da ammirare nella sola dimensione statica. Più probabile che a fare lo shopping sia qualcuno dall’estero, per ripararla o smontarla al fine di vendere i pezzi di ricambio che se ne possono trarre.
Come fanno giustamente notare i colleghi di Carsoops, ogni pannello dell’auto sembra essere stato danneggiato. Particolarmente gravi i danni ai montanti e sul tetto. Difficile dire in che misura la gialla di Maranello abbia subito lesioni strutturali, ma l’impressione è che le ferite non siano di poco conto. Come dicevamo, ora questa Ferrari SF90 Stradale torna in vendita, nelle condizioni in cui versa dal momento dell’incidente di Perth. Non sappiamo quanti chilometri abbia percorso il mezzo e come sia messo il motore.
Chi fosse interessato all’acquisto, può fare la sua offerta nell’asta Autorola. Al momento della pubblicazione del nostro post, con 14 giorni ancora a disposizione per i rilanci, la cifra più alta, riportata nel contatore, è di 75 mila dollari australiani (circa 50 mila dollari USA). Fa un certo effetto vedere un’auto sportiva così prestigiosa ridotta a un quasi rottame, ma gli incidenti non fanno differenza, punendo gli eccessi e le sbavature di guida anche quando si conducono veicoli di grande sicurezza attiva e passiva.
Ricordiamo che la Ferrari SF90 Stradale è una delle più nobili espressioni della tecnologia italiana. Questa supercar è un’ode alla potenza e alle performance. Nel 2025 è prevista la sua discendente, che ne spingerà ancora più in alto i contenuti, ma anche così è al top. Cuore pulsante del modello è un sistema propulsivo ibrido, che ha per fulcro un motore endotermico V8 sovralimentato da 4.0 litri di cilindrata, da cui giungono la maggior parte dei purosangue e tutte le note sonore. Poi ci sono le tre unità elettriche, per una potenza combinata di 1.000 cavalli.
Ovvio che una simile scuderia si traduca in dati prestazionali di riferimento. La Ferrari SF90 Stradale scatta da 0 a 100 km/h in soli 2.5 secondi e raggiunge una punta velocistica di oltre 340 km/h. Il suo sistema di trazione integrale regola la distribuzione della potenza in modo preciso, garantendo una presa incredibile anche nelle curve più impegnative. Eccellente l’assetto, che si coniuga ad una eccellenza aerodinamica di alta gamma.
Con questa creatura di Maranello le prestazioni più estreme sono rese fruibili in modo disarmante, senza pregiudicare il piacere di guida, anche se la 296 GTB fa meglio su questo fronte. Ovviamente la ricerca dei limiti non va fatta su strada. Anche in pista, comunque, è meglio non strafare, perché l’intensità dell’azione, oltre che allo scenario, va commisurata alle doti di pilotaggio personali, non sempre eccelse per gli owner delle supercar.
Fonte | Carscoops