Come vi abbiamo riportato questa mattina, il gruppo Stellantis prevede una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nella prima metà dell’anno, a causa degli oneri netti ante imposte e dei primi effetti dei dazi statunitensi, ha dichiarato lunedì la società nelle sue cifre preliminari. L’azienda ha stimato un fatturato netto per il primo semestre pari a 74,3 miliardi di euro, in calo rispetto agli 85 miliardi di euro registrati nello stesso periodo dell’anno scorso.
Stellantis prevede una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nella prima metà dell’anno
Stellantis ha affermato di aver adottato la decisione straordinaria di pubblicare informazioni finanziarie preliminari e non verificate per la prima metà dell’anno a causa della differenza tra le previsioni consensuali degli analisti e le performance dell’azienda nel periodo. L’aggiornamento ribadisce la portata della sfida che attende il nuovo CEO Antonio Filosa, nominato a maggio dopo le dimissioni inaspettate del suo predecessore Carlos Tavares a causa di un forte calo degli utili, del calo delle vendite e dei problemi negli Stati Uniti.
Gli analisti però non hanno preso bene queste notizie e si sono detti molto preoccupati della situazione del gruppo automobilistico. Ed infatti lunedì mattina, le azioni di Stellantis, quotate a Milano, hanno perso il 2,1%, recuperando parte delle perdite precedenti. Il prezzo delle azioni è sceso di circa il 39% da inizio anno. Stellantis ha dichiarato che pubblicherà i risultati certificati del primo semestre il 29 luglio, come previsto.
Gli analisti di Intermonte definiscono i risultati semestrali di Stellantis “deludenti e sotto le aspettative”, appesantiti da fattori negativi come la scarsa performance commerciale, i costi industriali più alti, un mix geografico sfavorevole, il cambio sfavorevole e l’effetto dei dazi. La stessa società ha spiegato che questi elementi hanno pesato per circa 0,3 miliardi di euro sul semestre. Anche Jefferies parla di dati deboli ma sostanzialmente attesi. In assenza di una guidance aggiornata, le previsioni degli analisti rimangono il principale riferimento per i mercati. Le vendite si sono attestate a 74 miliardi, con un margine operativo dello 0,7%. Le consegne globali sono scese del 6%, fermandosi a 1,4 milioni di veicoli nel secondo trimestre.