Durante la presentazione della nuova Citroën C5 Aircross giunta alla sua seconda generazione, Thierry Koskas, CEO di Citroën, ha confermato che la situazione dei richiami per gli airbag Takata difettosi sta progredendo positivamente. La casa francese che fa parte di Stellantis ha affrontato il problema con determinazione, avviando un programma di richiami sia volontario che su richiesta delle autorità, dimostrando impegno nel garantire la sicurezza dei suoi veicoli.
Thierry Koskas, CEO di Citroën, ha confermato che la situazione dei richiami per gli airbag Takata sta progredendo positivamente
“Sì, l’immagine del nostro marchio è stata danneggiata da questa campagna di richiamo”, ha ammesso Thierry Koskas, CEO di Citroën. “Allo stesso tempo, penso che ci venga ancora riconosciuto il merito di aver fatto ciò che era necessario. Lo abbiamo fatto perché era nostro dovere essere trasparenti.” Ha aggiunto che “ora se ne parla meno, ed è un segnale positivo.” Koskas ha concluso dicendo: “La mia unica preoccupazione è che questa vicenda si chiuda al più presto. Entro l’estate non se ne parlerà più, perché avremo concluso lo ‘Stop Drive’ nel nord della Francia.”
Il manager ha comunicato che, una volta completata la sostituzione degli airbag difettosi sulle Citroën C3 e DS3 coinvolte nella misura “Stop Drive”, l’attenzione si sposterà su “auto più recenti, che saranno soggette a un richiamo, ma un semplice richiamo. Non sarà necessario smettere di guidare l’auto”. Thierry Koskas ha inoltre ribadito che “lo ‘Stop Drive’ terminerà entro l’estate”, evidenziando “la professionalità con cui la campagna viene condotta nel nord della Francia, dove la rete ripara tra le 4.000 e le 5.000 vetture al giorno. Abbiamo airbag in magazzino e i concessionari forniscono un’auto sostitutiva se necessario”.
Pur riconoscendo che questa eccezionale campagna di richiamo è stata “molto spiacevole per i clienti”, il CEO della casa francese spera “che le critiche a Citroën cessino”. Egli ha inoltre evidenziato come anche altri costruttori, su impulso delle autorità, siano stati costretti a richiamare i propri veicoli equipaggiati con airbag Takata difettosi. “Ma ormai non ne parliamo quasi più”, ha affermato con un velo di amarezza.